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“Segre disperata per bimbi ebrei e non per palestinesi”, l’ex ambasciatrice: “Vuole imitare i nazisti?”

Il duro atto di accusa pubblico lanciato contro la senatrice a vita Liliana Segre dall’ex ambasciatrice Elena Basile che ha fatto scattare la reazione del figlio della 93enne ex deportata che ha annunciato querela: “Tutte falsità”
A cura di Antonio Palma
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"Cara Signora Segre, lei dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre. Ma è possibile che lei sia tormentata solo da pensiero dei bambini ebrei? I bambini palestinesi non la toccano?" è il duro atto di accusa pubblico lanciato contro la senatrice a vita LilianaSegre dall'ex ambasciatrice Elena Basile che ha fatto scattare la reazione del figlio della 93enne ex deportata che ha annunciato querela.

"Cara Signora Segre, lei dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre. Ci racconta di come la sua memoria sia tormentata non solo nel giorno della memoria ma per 365 giorni da quello che ha vissuto nei campi di concentramento. Ma cara signora, possibile che lei sia tormentata solo da pensiero dei bambini ebrei? I bambini palestinesi non la toccano? Capisce che ci sono bambini mutilati che giacciono per terra oltre a quelli morti, uno ogni 4-5 minuti?" ha dichiarato la scorsa settimana l'ex ambasciatrice italiana in Belgio e Svezia, commentando in un video social alcune esternazioni di Segre in occasione del Giorno della Memoria.

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"La morale non è solo rivolta a un gruppo nazionale, Io inorridisco, Sa che i tedeschi erano molto buoni con i loro bambini, i nazisti: anche loro avevano una morale che si rivolgeva ai tedeschi, agli ariani, ai bianchi, e non capivano, non sentivano nulla per la morte degli ebrei: lei vuole imitarli? Sente qualcosa solo per la morte per gli ebrei ma non per gli altri?" è l'affondo ancora più pesante di Basile verso Segre, chiedendole di pronunciare "qualche cosa a favore dei bambini palestinesi". "Non mi deluda pronunci una condanna, sia la persona morale in cui tutti noi crediamo. Prenda per mano il Presidente della Repubblica, entrambi con il coraggio delle persone morali, dovete condannare Israele e riconoscere lo Stato di Palestina" ha aggiunto Basile, concludendo: "No ci deluda".

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Figlio di Liliana Segre: "Tutte falsità"

Parole che hanno scatenato la dura reazione del figlio di Liliana Segre. "Mia madre già nei giorni scorsi aveva detto che era per lei un periodo di terribile abbattimento per questa situazione generale. Francamente essere insultata sanguinosamente da un personaggio che si dovrebbe presumere di una certa cultura, come la Basile, ed essere accostata addirittura ai nazisti, perché i nazisti, dice la Basile, avevano cura solo per i propri bambini e mia madre farebbe la stessa cosa, ebbene supera i limiti di qualunque possibilità di tolleranza e decenza. Siamo al di là del bene e del male" ha dichiarato Luciano Belli Paci.

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"Ho voluto scrivere alla Basile, le ho mandato una mail, facendole osservare che aveva detto una cosa completamente falsa. Mia madre ha ripetuto sempre che lei non fa distinzioni, che le fanno una pena infinita i bambini di tutte le nazionalità, di tutte le fedi, quelli israeliani e quelli palestinesi. Quindi quello che ha detto Basile è una cosa totalmente falsa" ha proseguito Belli Paci, concludendo: "Le ho detto di togliere di mezzo questa cosa, che è falsa, di scusarsi, altrimenti la dobbiamo querelare. Non mi ha risposto, quindi penso che provvederemo per la querela".

Elena Basile: "Rispondevo ad articoli di stampa che travisavano pensiero di Segre"

L'ex ambasciatrice ha risposto pubblicamente dicendo di aver solo risposto a una intervista di Liliana Segre. "La senatrice purtroppo deve avere avuto un altro giornalista che ha travisato il suo pensiero facendole dichiarare mentre era in corso il massacro di bambini a Gaza che lei non riusciva a dormire perché pensava ai bambini ebrei morti il 7 ottobre. Dopo aver letto questa faziosa e propagandistica intervista ho rilasciato un video in cui esprimevo il mio addolorato stupore. Sarei veramente felice se la Senatrice smentisse questa stampa faziosa" ha fatto sapere a Elena Basile, aggiungendo: "Ho stima della Senatrice Segre e sono convinta che la sua indignazione andrebbe rivolta verso chi travisa il suo pensiero. Sono sicura che la Senatrice ha a cuore i bimbi ebrei come quelli di Gaza. E non vedo l'ora di leggere una sua dichiarazione in questo senso che contribuirebbe al bene comune e farebbe vergognare i pennivendoli venduti".

La vicenda in Tribunale con una querela

Basile "sostiene che il pensiero di Liliana Segre sarebbe stato travisato da non meglio precisati articoli di stampa, a seguito dei quali sarebbe nato il suo video, e che dunque la senatrice dovrebbe chiedere a quei giornali che l'hanno fraintesa, e non a lei, di rettificare" ma "i travisamenti del pensiero di Liliana Segre da parte della stampa non risultano", quindi "prendiamo atto del fatto che non ritiene di assumersi le sue responsabilità per le affermazioni diffamatorie ed ingiuriose contenute sia nel video sia nell'intervista pubblicata dal giornale online e del fatto che non ritiene di adottare le misure riparatorie suggerite" ha contro replicato il figlio di Segre, annunciando di aver dato incarico al suo avvocati di"di procedere a norma di legge nei suoi confronti".

L'ex ambasciatrice: "Querele alimentano clima d'odio e antisemitismo"

L'ex ambasciatrice dal suo canto non torna indietro e afferma che "le denunce e le querele alimentano il clima d'odio e di antisemitismo". "Mi dispiace perché la senatrice col suo nome e la sua determinazione potrebbe contribuire al bene comune e a contrastare i doppi standard. Nel messaggio esprimevo rispetto alla senatrice per l'opera di testimonianza resa sulla sua esperienza atroce sotto il nazismo e ribadivo che il video era una reazione addolorata a un'intervista propagandistica che manipola il pensiero della senatrice a fini politici" ha detto Basile all'Ansa, aggiungendo: "Le querele per nuocermi finanziariamente non sono adatte a imbavagliare un'ex ambasciatrice che per le sue posizioni ha rinunciato agli incarichi di prestigio e strapagati che la maggioranza dei diplomatici in pensione si vedono attribuiti". "Non è un bel momento per la democrazia e la libertà di pensiero. E' il terzo linciaggio che la stampa cosiddetta progressista e democratica mi fa subire" ha concluso

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