Scuola, perché libri e zaini costeranno di più per l’anno scolastico 2025-26: i consigli per risparmiare

Libri e materiale scolastico sempre più costosi. Sarà un autunno complicato per le famiglie italiane che, con la riapertura delle scuole, saranno costrette a considerare aumenti che peseranno sui bilanci familiari.
Secondo stime recenti, diffuse nei giorni scorsi, per un figlio iscritto al primo anno di una scuola superiore nel 2025 il costo medio dei libri sarà di circa 685 euro. Fanpage.it ha intervistato Michele Carrus, presidente di Federconsumatori, per capire le cause del caro-prezzi e i consigli da seguire per risparmiare.
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L'impatto dell'inflazione sull'aumento dei prezzi dei libri scolastici
"Per i libri scolastici ciò che stiamo osservando dall'analisi dei listini degli editori (a settembre faremo il consueto monitoraggio che facciamo tutti gli anni con il nostro Osservatorio nazionale e potremo quindi essere più precisi con questi dati) è un aumento in linea con l'inflazione", ci spiega l'esperto.
"Il NIC (Indice Nazionale dei prezzi al consumo per l'Intera Collettività) segna un +1,7% e noi sui libri scolastici, come dato medio tra scuole medie e superiori, troviamo al momento un +1,8%, si tratta quindi di un aumento aspecifico", aggiunge.
Come osserva Carrus, il recente caro-libri segue quelli "abbastanza rilevanti" degli anni scorsi, "legati in modo particolare al notevole aumento del prezzo della carta registrato tra il 2021/2022 e il 2022/2023, per registrare poi addirittura un +60%. Seguito però nel 2023/2024 da una diminuzione del 20%".
L'esperto nota quindi che di recente si è ritornati a una situazione quasi come in precedenza dal punto di vista dei costi della materia prima. Parlando dei costi dei servizi di trasporto, che avevano avuto un forte incremento nel 2022, anche in questo caso "abbiamo potuto vedere una progressiva diminuzione del prezzo dei carburanti e della logistica".
Secondo Carrus, quindi, sull'andamento del prezzo dei libri non si rilevano motivi specifici per gli incrementi. "Ci sono due ordini di problemi. Il primo è che una volta che vengono applicati degli aumenti si tende a non tornare indietro quando migliorano le condizioni ai prezzi".
"Il guaio è che se non aumentano anche stipendi, pensioni e redditi fissi si rischia una depressione dei consumi di massa e cambiamenti di abitudini di consumo. Negli alimenti, per esempio, notiamo un calo dei consumi di carne e pesce o un orientamento verso i tagli meno pregiati e proteine sostitutive", precisa il presidente.
Le stesse dinamiche, precisa Carrus, si verificano anche per altri articoli scolastici. "Nella nostra ultima rilevazione avevamo riscontrato circa 600 euro di costi per acquisto di libri e dizionari e 650 euro minimo per l'acquisto del corredo scolastico e con degli aumenti che erano tra il 6 e l'8%".
Il problema delle nuove edizioni dei testi
Nel caso dei libri scolastici, osserva l'esperto, "notiamo dei comportamenti che tendiamo a denunciare, poiché contraddittori e sbagliati. Per esempio, la frequente promozione di nuove edizioni dei testi scoraggia quindi il mercato della seconda mano che è quello che ti fa risparmiare".
"In più, nell'ultima edizione si può applicare un prezzo nuovo che non è l'aggiornamento di un prezzo che esisteva già ma un aumento legato al lancio di un nuovo prodotto. Anche se gli editori hanno assunto l'impegno a mantenere le stesse edizioni per almeno cinque anni", aggiunge.
In più, le nuove edizioni vanno prodotte quando i contenuti sono "invecchiati" e necessitano di sostanziali aggiornamenti, dovendo però differire dalla precedente di almeno il 20%.
Le strategie per risparmiare su libri e materiale scolastico
Il presidente ci dà anche alcuni consigli che le famiglie possono adottare per risparmiare sulla spesa di libri e materiale per la scuola.
"Per esempio, nel caso dei libri di testo suggeriamo sicuramente il mercato della seconda mano oppure lo scambio di libri tra famiglie e ragazzi. Suggeriamo anche di provare a verificare se esistano delle edizioni digitali che consentono di risparmiare il 40%, a condizione che ovviamente l'uso del testo digitale sia consentito anche dalla scuola dell'alunno".
Riguardo al materiale scolastico l'invito è ovviamente quello di acquistare prodotti buoni con il marchio di qualità ma anche "cercare di non farsi influenzare troppo dalle mode, soprattutto i più piccoli vengono bombardati dalle pubblicità", spiega Carrus.
È bene anche evitare acquisti compulsivi facendo scorte. "Non è necessario farlo, non tutto deve essere acquistato all'avvio dell'anno scolastico. Ci sono cose che si possono comprare approfittando dei ribassi di prezzi successivi al boom dell'avvio della stagione, che sono normali su tutti i canali di vendita, e poi delle offerte che ci possono essere successivamente".
"Suggeriamo inoltre a tutti di andare a controllare se esistono bonus per il sostegno alle famiglie, soprattutto quelle a basso reddito per l'acquisto di corredo scolastico e di libri scolastici", aggiunge.
Garantire il diritto allo studio a tutti
Il presidente conclude parlando del diritto allo studio che deve essere "garantito a tutti attraverso politiche accorte che da un lato stabiliscano regole di disciplina del mercato che non possono essere lasciate solo alle logiche speculative e dall'altro occorre stabilire delle azioni di sostegno alle famiglie".
"Disponiamo di fondi di scopo che devono essere rafforzati, maggiorati, devono essere più consistenti. La verità è che si danno pochi fondi a pochissime persone. – prosegue – Bisogna investire di più nel sostegno alla famiglia perché questa è l'unica strada vera da percorrere".
E conclude: "Qui da noi si parla tanto di questo tipo di politiche ma si praticano davvero poco, questa è la verità".