Scuola, assunzione di 24mila precari: quiz a crocette e spazio anche a chi prende 7/10

Il Ministero dell'Istruzione e i sindacati hanno raggiunto l'accordo sulle modalità e i requisiti di assunzione di 24mila supplenti che diventeranno insegnanti di ruolo: i candidati devono aver insegnato in passato per almeno tre anni e – stando a quanto rivela il Corriere della Sera – dovranno sottoporsi a una prova a crocette con quiz a risposta multipla. L'accordo è stato trovato nella giornata di ieri tra il ministro Lorenzo Fioramonti e i rappresentanti dei lavoratori e già domani il testo del decreto legge dovrebbe essere portato al consiglio dei ministri. Si tratterà del primo di tre concorsi che porteranno all'assunzione di 65mila docenti.
Scuola: da assumere 24 mila insegnanti (più migliaia di supplenti)
Al concorso straordinario volto a sanare una grave carenza di organico potrebbero partecipare non meno di 55mila aspiranti insegnanti. L'intesa tra il dicastero di viale Trastevere e i sindacati prevede che si faccia spazio – oltre che ai vincitori – a una nuova categoria di supplenti: coloro che avranno conseguito il punteggio minimo di 7/10 pur non rientrando nei 24mila da assumere potranno ottenere l’abilitazione con un anno di insegnamento (serve un contratto annuale) e un corso universitario a spese dello Stato: in questo modo riusciranno a entrare nelle graduatorie e probabilmente in futuro beneficiare di un altro concorso ad hoc. Secondo il Corriere "molto dipenderà dai posti disponibili, dall’emergenza supplenti che quest’anno ha raggiunto livelli impensabili nelle regioni del Nord. Per contribuire a ridistribuire gli insegnati nelle regioni dove servono, nell’accordo è prevista la possibilità per i vincitori dei concorsi del 2016 e del 2018 di cambiare provincia".
L'accordo tra ministero e sindacati non ha ancora affrontato il tema di come riordinare l’accesso alla professione, che verrà sviscerato in un ddl a parte da approvare insieme alla legge di Bilancio "al fine – si legge nella nota al Def – di garantire una maggior funzionalità e qualità del sistema nazionale di istruzione e formazione". Molto probabilmente verranno rimodulati i tirocini formativi attivi (Tfa).
Maestre senza laurea: nodo ancora da affrontare
Altra questione da discutere a partire dai prossimi giorni è quella delle maestre senza laurea, che erano state messe in cattedra a titolo provvisorio e che invece ora rischiano di perdere il posto perché il Consiglio di Stato ha stabilito che senza laurea non di può più insegnare: i sindacati si augurano che arrivi una soluzione giuridica.