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Scopre tumore “grazie” al Covid, Massimo torna a casa sette giorni dopo il trapianto

La storia a lieto fine di Massimo che, dopo aver scoperto per caso di avere un tumore, ha trovato un donatore ed è tornato a casa appena sette giorni dopo il trapianto.
A cura di Antonio Palma
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“Sembra incredibile ma è già a casa” così la moglie di Massimo Heritier, un uomo piemontese di Pinerolo, ha rivelato il lieto fine della singolare storia del marito che, dopo aver scoperto per caso di avere un tumore di cui non sospettava minimamente l’esistenza, ha trovato un donatore ed è tornato a casa appena sette giorni dopo il trapianto.

Il calvario di Massimo Heritier era partito mesi fa quando, "grazie" al Covid, aveva scoperto di avere gravi problemi di salute a causa di una massa tumorale che aveva colpito il fegato. Tutto era iniziato con una diagnosi da covid-19 da cui però era guarito ma proprio durante alcune analisi cliniche per capire se ci fossero state conseguenze scatenate dal virus, i medici si sono accorti che l’uomo aveva altri problemi molto seri.

Così la successiva diagnosi è sta quella di cancro al fegato e sono partite così cure e terapie che hanno costretto Massimo a tante rinunce. Poi la svolta a fine agosto quando dal Centro Trapianti delle Molinette di Torino lo hanno chiamato per informarlo della disponibilità di un donatore.

Massimo è stato così operato nel centro specializzato del capoluogo piemontese dall’equipe del professor Romagnoli e appena sette giorni dopo è tornato a casa. Un recupero singolare che ha sorpreso tutti anche se Massimo ora avrà davanti un lungo percorso fatto di controlli medici e terapie.

“Neanche me lo immaginavo lontanamente una ripresa così, tutto merito della forza di morale di mio marito Massimo Heritier e di tutta l'equipe del prof. Romagnoli. Mio marito mi ha fatto notare che è un uomo di poche parole, semplice ma determinato, è un po' il Ronaldo della situazione. Ogni tanto ringraziamo la Sanità pubblica che abbiamo, ci sono eccellenze che sono angeli sulla terra” ha scritto Viviana Crestani, aggiungendo: "La Terapia semi intensiva del centro trapianti fegato delle Molinette è un qualcosa di incredibile, professionalità ed umanità incredibili, perché quando si ha a che fare con interventi del genere, serve anche tanta, tanta umanità".

"Lì al centro trapianti, sono tutti bravi, organizzati, sempre gentili e disponibili. Lì non ci sono pelandroni, e sono guidati da dei super infaticabili dottori, macchine da lavoro. Mai visto una cosa del genere" ha confermato il diretto interessato.  "La strada sarà ancora lunga, ma il peggio speriamo che sia passato" ha rivelato la moglie a l'Eco del Chisone, “Adesso un po' di convalescenza e poi…. Più forte di prima” ha aggiunto.

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