Sciopero dei trasporti: oggi per 4 ore stop a bus, metro e tram
Lunedì nero per quanti si spostano con i mezzi pubblici: va in scena oggi 8 aprile lo sciopero nazionale del Trasporto Pubblico Locale proclamato dall’Unione Sindacale di Base Lavoro Privato. A rischio, per quattro ore, metro, bus e tram. La protesta sarà articolata in modo diverso sul piano territoriale: a Roma lo sciopero è previsto dalle ore 20 alle 24 e coinvolgerà i lavoratori di Atac e dalle 12 alle 16 quelli di Cotral. A Milano, invece, i pendolari avranno problemi dalle 19 alle 22 quando lo sciopero coinvolgerà i mezzi dell’Atm. A Napoli, oltre alla protesta nazionale dell'Unione sindacale di base si aggiunge quella locale della Faisa: il blocco nel trasporto locale di quattro ore – dalle 9 alle 13 – riguarderà le linee ex Circumvesuviana, Sepsa e MetroCampania Nord Est. A Torino bus, metro e tram saranno garantiti dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15, mezzi extraurbani e ferrovie da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. Si è attestata sul 72.6% l’adesione allo sciopero degli addetti Actv di Venezia al trasporto pubblico automobilistico nell’orario di attuazione della protesta dopo la fascia protetta 6-9. Le adesioni nel settore della navigazione, dopo le corse garantite, sono state del 48%.
Perché c’è lo sciopero dei trasporti – Le motivazioni dello sciopero odierno, si legge in una nota dell’Unione sindacale di base (Usb), sono relative al rinnovo del contratto nazionale di categoria scaduto da ormai 5 anni. “Contro lo smantellamento del Trasporto Pubblico Locale, con le pesanti ricadute su dipendenti e cittadini; contro il sistematico smantellamento delle normative, dei diritti e dell'occupazione e contro gli accordi sulla flessibilità; contro una politica dei redditi, sostenuta dalla concertazione sindacale, che anno dopo anno ha prodotto una perdita del potere d'acquisto degli stipendi di almeno il 17,9%; per una politica salariale che metta fine all'impoverimento dei lavoratori; per un rilancio complessivo del Trasporto Pubblico Locale, affinché le risorse siano utilizzate per il miglioramento del servizio e non per ripianare i debiti creati dalle aziende attraverso una cattiva gestione; per sconfiggere la concertazione sindacale che, al massimo rallenta gli effetti rovinosi delle scelte neoliberiste senza impedire l'arretramento dei livelli di tutela dei lavoratori".