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“Scimmione, negro di m…”, insulti razzisti tra calciatori under 14: “Cambiare sistema educativo”

A denunciare l’accaduto è stato Luca Pavan, consigliere comunale di Busca, educatore e padre di uno dei giovanissimi calciatori insultati. “Come genitore, educatore e per aver allenato tanti anni in passato , sono davvero triste” ha aggiunto l’uomo, concludendo: “Spero davvero che riusciamo a fare un salto di qualità educativo e culturale, noi e i nostri figli”.
A cura di Antonio Palma
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“Scimmione, negro di m…, tornatene al tuo paese”, sono alcuni degli insulti a sfondo razzista che sarebbero stati lanciati in campo contro alcuni baby calciatori di origine straniera nel corso di una partita di calcio ufficiale tra giovanissimi in Piemonte. A denunciare l’accaduto è stato Luca Pavan, consigliere comunale di Busca, educatore e padre di uno dei giovanissimi calciatori insultati. L’episodio sarebbe avvenuto domenica mattina nel corso di una gara valevole per il campionato provinciale Under 14. I baby calciatori erano scesi in campo a Tarantasca, sempre nel Cuneese, per la partita tra la formazione del Busca e quella del Dronero. Proprio durante le fasi di gioco un o dei calciatori in erba si sarebbe rivolto a due degli avversari di origine africana apostrofandoli con epiteti razzisti.

Il caso non è stato segnalato dall’arbitro e la partita è proseguita normalmente fino alla fine senza alcun provvedimento. “Ieri mattina, durante la partita Busca-Dronero, valida per il campionato provinciale Under 14, un giocatore della Pro ha apostrofato un giocatore del Busca, originario della Costa d'Avorio, la cui unica colpa era di aver segnato loro 4 gol, dicendogli ‘scimmione e negro di m…'. E a mio figlio, adottato, con padre naturale di origini marocchine, ‘tornatene in Marocco’" ha rivelato Pavan sul suo account social denunciando pubblicamente l’accaduto. Il consigliere, che in passato è stato anche allenatore di una delle due squadre, no nasconde l’amarezza per il gesto soprattutto perché compiuto da un giovanissimo.

"Oltre a quanto raccontato da mio figlio anche i genitori dagli spalti hanno sentito. Come genitore, educatore e per aver allenato tanti anni in passato la Pro, sono davvero triste” ha aggiunto infatti Pavan, concludendo: “L'arbitro non ha sentito ma i genitori sì. E gli allenatori? Spero davvero che riusciamo a fare un salto di qualità educativo e culturale, noi e i nostri figli".

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