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Schiacciato da una bobina di ferro: operaio 37enne morto sul lavoro a Brindisi. Aperta inchiesta

Gianfranco Conte, operaio della Jindal Films (azienda che produce packaging) nello stabilimento di Brindisi, è morto mentre lavorava. La procura di Brindisi ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Altra tragedia sul lavoro, oggi mercoledì 13 marzo, nella zona industriale di Brindisi: un operaio di 37 anni è morto in un incidente avvenuto in un'azienda di lavorazione di materie plastiche.

Si chiamava Gianfranco Conte e lavorava per la Jindal Films; è deceduto poco attorno all’ora di pranzo nell’ospedale Perrino, dove era stato trasportato d’urgenza in ambulanza dopo essere stato soccorso da alcuni colleghi. La procura locale ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.

Residente a Tuturano, una frazione del capoluogo pugliese, secondo una prima ricostruzione l'operaio stava manovrando un carroponte quando sarebbe stato travolto da una enorme bobina. L'uomo ha chiesto aiuto ed è stato soccorso, ma le ferite si sono rivelate troppo gravi: è morto in ospedale dove era stato condotto d'urgenza.

Nell’impianto della Jindal Films – multinazionale impegnata nella lavorazione di materiali polimerici – è presente il personale dello Spesal che, insieme agli investigatori della polizia, proverà a ricostruire la dinamica della tragedia.

"Sgomento, dolore, immenso sconforto per la perdita di un altra giovane vita mentre lavorava la sua onesta giornata di lavoro. Un giovane padre vittima dell' ennesimo incidente sul lavoro nella Società Jindal Films purtroppo non nuova a incidenti mortali, non nuova a gravi infortunati", così in una nota il Segretario Generale Confial Brindisi Saponaro Ercole.

Non è il momento delle analisi sarà l'Autorità Giudiziaria a stabilire cause e responsabilità, ma questo dolore, la disperazione della famiglia, della moglie e figli, non possono rimanere nella solita gara di solidarietà, nelle solite sceneggiate di scioperi tardivi e di facciata, la pericolosità delle lavorazioni e le condizioni di lavoro erano ben noti, qualche mese fa un altro lavoratore perse la mano trasportata nei rulli. Basta ora molti dovrebbero fare un esame di coscienza su tanti occhi bendati".

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