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Schiacciato da un trattore, operaio di 47 anni muore dopo giorni di agonia: “Serve una svolta immediata”

È morto Gjovalin Qosaj, operaio di 47 anni originario dell’Albania, schiacciato fatalmente dal trattore con cui stava lavorando a Monterchi, nell’aretino: non sono bastati due giorni di ricovero all’ospedale per salvarlo.
A cura di Dario Famà
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Immagine di repertorio
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È morto all'ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena Gjovalin Qosaj, 47enne di origini albanesi, travolto da un trattore venerdì scorso a Monterchi, in provincia di Arezzo. Il decesso dell'uomo è stato dichiarato ieri pomeriggio dal personale sanitario.

L'episodio si è verificato nella località di Centena poco dopo le 13, quando l'uomo stava lavorando nei campi. Seduto sul parafango del trattore guidato da un collega, la vittima è scivolata e ha sbattuto la testa, forse a causa delle precarie condizioni del terreno.

Un attimo dopo, una delle ruote del mezzo, ha schiacciato il bacino e lo stomaco del 47enne, provocandogli lesioni profonde. Soccorso dal 118, è stato ricoverato in ospedale, ma le sue condizioni di salute erano già sembrate molto gravi. Intervenuti sul posto anche i Carabinieri della Stazione di Pieve Santo Stefano, il personale dell'Ispettorato del lavoro e gli operatori del Pisll (Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro) dell'Azienza sanitaria Locale Toscana Sud-Est.

Dopo 48 ore di sofferenze, non c'è stato più nulla da fare: Qosaj è deceduto. L'uomo, che aveva recentemente ottenuto la cittadinanza italiana, lascia la moglie, con cui viveva nella parte umbra dell'Alta Valle del Tevere.

Intanto sono in corso gli accertamenti da parte delle autorità, che dovranno accertare la dinamica dell'incidente e chiarire eventuali responsabilità. La Procura di Arezzo ha posto sotto sequestro il trattore, mentre la salma dell'operaio potrebbe essere sottoposta ad un'ispezione.

In merito agli incidenti mortali nelle campagne, si è espresso il presidente della Federacma (Federazione Confcommercio delle associazioni dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio) Andrea Borio: "Lo Stato non può rimanere immobile mentre continuano a morire padri, figli, lavoratori. Serve una svolta immediata".

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