Scavi di Ercolano, crolla tetto in una domus dell’Atrio Corinzio

La pioggia e il maltempo che hanno imperversato in questi giorni sulla Campania non hanno risparmiato neanche gli scavi archeologici di Ercolano in provincia di Napoli. Il tetto di una domus di età imperiale dell'antica città romana infatti è stato divelto ed è crollato a causa del forte vento e delle piogge che si sono abbattute sull'area. Il crollo avvenuto nella notte tra venerdì e sabato è stato scoperto l'indomani dai custodi degli scavi di Ercolano che hanno lanciato l'allarme. Essendo avvenuto in tarda serata o in nottata, nel crollo fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Come si legge in una nota della Soprintendenza speciale di Pompei, che gestisce anche l'area di Ercolano, un sopralluogo della vigilanza predisposta ha rilevato il cedimento in una zona della Casa dell'Atrio Corinzio, (Insula V, n. civico 30), "probabilmente sollecitato dalle copiose precipitazioni".
Ad ogni modo il crollo ad Ercolano resta un danno notevole anche perché lo stesso tetto che ha ceduto era stato ristrutturato di recente. La successiva ispezione fatta dalla direzione degli scavi insieme ai carabinieri di Ercolano infatti ha constatato che il cedimento ha interessato parte della copertura dell'ambulacro, di restauro moderno, lungo il lato ovest del portico e la parte superiore della colonna dell'angolo sud-ovest, ricomposta con parti originali al momento della ricostruzione dell'edificio. Grazie all'immediata disponibilità manifestata da David Packard, che da anni sostiene con risorse proprie gli interventi di conservazione degli Scavi di Ercolano attraverso l'Herculaneum Conservation Projet, fin dai prossimi giorni sarà possibile attivare i lavori di risistemazione della casa crollata.