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Scarcerato il 53enne che ha sparato e ucciso il vicino sulla ruspa: nessuna misura cautelare

Il Gip del Tribunale di Arezzo, pur convalidato il fermo dell’indagato, oggi ne ha disposto la scarcerazione senza ulteriori misure restrittive ritenendo che non sussistono i presupposti per la custodia cautelare.
A cura di Antonio Palma
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È stato scarcerato seguirà l'evolversi delle indagini da uomo libero il 53enne di Arezzo che ha sparato e ha ucciso il vicino di casa che gli stava distruggendo l'abitazione con la ruspa.

Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari al termine dell'interrogatorio di garanzia nel carcere di Arezzo dove l'uomo era rinchiuso dal giorno dell'Epifania dopo l'arresto da parte dei carabinieri.

Era la sera tra il 5 e il 6 gennaio infatti quando il 53enne ha sparato uccidendo il suo vicino di casa, il 59enne Gezim Dodoli, che durante una lite si era messo alla guida di una ruspa con la quale ha tentato di distruggere la parete e l'ingresso dell'abitazione del vicino, danneggiandola pesantemente.

Il 53enne avrebbe afferrato il fucile da caccia regolarmente detenuto e custodito in casa e avrebbe aperto il fuoco contro la vittima da una finestra esplodendo quattro colpi che si sono rivelati fatali.

Il Gip del Tribunale di Arezzo, pur convalidando il fermo dell'indagato, oggi ne ha disposto la scarcerazione senza ulteriori misure restrittive ritenendo che non sussistono i presupposti per la custodia cautelare.

Per il giudice infatti non vi è alcun pericolo di fuga, né di inquinamento delle prove e neppure di reiterazione del reato. Inoltre l'uomo è sembrato collaborativo rispondendo alle domande nel corso dell'udienza nel carcere di Arezzo.

Accolta dunque la richiesta dei legali della difesa e respinta quella del pubblico ministero che aveva chiesto al giudice gli arresti domiciliari.

Sui motivi della tragedia indagano ancora i carabinieri che stanno cercando di fare luce sui cattivi rapporti tra i due vicini per accertare l'esatto il movente per cui la vittima avrebbe deciso di distruggere la casa del vicino.

L'ipotesi di reato della Procura è l'omicidio volontario, ma la difesa dell'uomo ritiene che ci sia stata solo la legittima difesa.

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