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Savona, milioni di euro dei suoi clienti spariti nel nulla: arrestato ex vicesindaco di Spotorno

L’ex vicesindaco del Comune di Spotorno e consulente finanziario, Gianni Spotorno, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza su richiesta della locale Procura della Repubblica che gli contesta il reato di appropriazione indebita e riciclaggio. Avrebbe fatto sparire oltre 3 milioni di euro dei suoi clienti.
A cura di Antonio Palma
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Per il suo ruolo di consulente finanziario ma anche per il suo nome, noto nel mondo della politica locale, molti si erano affidati a lui per gestire i propri patrimoni ma, con una serie di operazioni attraverso conti correnti falsificati, l'uomo sarebbe riuscito a far sparire ingenti somme di denaro dei suoi clienti per un totale di oltre tre milioni di euro. Con questa pesante accusa l'ex vicesindaco del Comune di Spotorno, Gianni Spotorno, è stato arrestato nella mattinata di mercoledì da lgi uomini del nucleo della Guardia di Finanza di Savona su ordine della locle Procura della Repubblica che gli contesta il reato di appropriazione indebita e riciclaggio. L'inchiesta a carico dell'ex vicesindaco ligure, coordinata dal procuratore Ubaldo Pelosi, era partita nell'aprile scorso a seguito di diversi esposti e denunce presentate ai carabinieri e alla guardia di finanza dalle vittime del raggiro.

Dopo una prima fase dove tutti si sarebbero fidati di Spotorno, infatti, alcuni suoi clienti hanno iniziato a capire che i loro soldi affidati al consulente finanziario erano spariti nel nulla. Dopo aver chiesto spiegazioni al diretto interessato e non aver ricevuto i chiarimenti necessari, una cinquantina di persone hanno deciso di passare all'azione rivolgendosi alle forze dell'ordine e alla magistratura, facendo scattare così le indagini. I successivi accertamenti investigativi hanno scoperto che in effetti all'appello mancano oltre tre milioni di euro. Secondo l'accusa, il responsabile sarebbe proprio Spotorno che invece di investire i risparmi dei suoi clienti, avrebbe messo in atto una serie di operazioni illecite attraverso conti correnti riconducibili a lui e ai suoi familiari facendo sparire tutti i risparmi.

Per mettere in atto gli illeciti Spotorno avrebbe operato sui conti falsificando nomi e intestazioni di documenti. Per lui quindi è scattata la misura della custodia cautelare ai domiciliari disposta dal gip su richiesta dei pm. Nell'ambito della stessa operazione le Fiamme Gialle hanno anche effettuato perquisizioni nella sua abitazione in alcune attività di famiglia e provveduto la sequestro di beni mobili e immobili per un valore di circa 3,5 milioni di euro. Gianni Spotorno si era già dimesso dal ruolo di vicesindaco "per motivi personali" proprio quando erano arrivate le prime denunce a suo carico ed era stato anche licenziato da Azimut, società di consulenza e gestione patrimoniale per la quale lavorava

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