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Sassari: sequestra ragazza, la picchia con una cinta e chiede riscatto alla madre con un video, arrestato

Blitz dei Carabinieri in un appartamento del centro storico di Sassari: arrestato un 33enne per sequestro, torture ed estorsione. Liberata una giovane malmenata.
A cura di Davide Falcioni
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Un intervento lampo dei Carabinieri nel cuore del centro storico di Sassari ha portato all’arresto di un uomo di 33 anni, accusato di sequestro di persona a scopo di estorsione, tortura, lesioni personali e detenzione di sostanze stupefacenti. La vittima è una giovane sassarese ritrovata nell’appartamento dell’uomo in condizioni gravissime: seminuda, stremata e con il corpo coperto di lividi.

L’operazione è scattata quando un vice brigadiere, libero dal servizio, ha ricevuto dalla madre della ragazza un video in cui la giovane veniva insultata e minacciata. Il militare ha immediatamente avvertito la centrale operativa, consentendo l’invio di una pattuglia. Gli uomini dell’Arma hanno fatto irruzione in un appartamento di vicolo Bertolinis, sorprendendo il 33enne e mettendo in salvo la giovane, terrorizzata e incapace di reagire.

Dalle prime verifiche è emerso che la ragazza si trovava da alcuni giorni nell’abitazione dell’uomo. Dopo averla accusata di aver sottratto del denaro, l’avrebbe sottoposta a continue percosse, anche con una cintura cosparsa di limone per aumentare il dolore. Alla vittima sarebbe stato impedito di uscire, mentre le violenze sarebbero andate avanti dalla notte precedente.

L’uomo avrebbe inoltre contattato la madre della giovane pretendendo 600 euro in cambio della sua liberazione e inviandole il video delle sevizie. All’arrivo dei Carabinieri, la ragazza ha abbracciato i militari in lacrime, segno della condizione di paura e disperazione in cui era stata costretta.

La giovane è stata soccorsa e trasferita all’ospedale Santissima Annunziata per le cure necessarie. Nel corso della perquisizione, i militari hanno rinvenuto marijuana, cocaina e 440 euro ritenuti provento di attività illecite. Sequestrati anche quattro telefoni cellulari, tra cui quello utilizzato per la registrazione del video. Su disposizione della Procura di Sassari, in coordinamento con la Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, il 33enne è stato condotto al carcere di Bancali.

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