Salvi gli alberi secolari di Serra San Bruno, il Sindaco fa marcia indietro

Gli alberi secolari di Serra San Bruno sono salvi. Dopo le migliaia di proteste giunte all'amministrazione cittadina che aveva inserito l'area nel bando di gara per la vendita di alcuni boschi all'industria del legno, il sindaco del comune in provincia di Vibo Valentia ha fatto marcia indietro. Lo ha confermato lo stesso Primo cittadino questa mattina nel corso di un'intervista alla trasmissione radiofonica “Start” su Radio Uno. Del resto dopo la notizia dell'abbattimento, era stata immediata la levata di scudi, sul web e non solo, da parte di ambientalisti, alcuni parlamentari e anche comuni cittadini che avevano denunciato che con quella gara sarebbe stato abbattuto tra le altre cose anche l'abete bianco più grande d'Europa. La notizia ovviamente è stata accolta con soddisfazione dai deputati che avevano presentato anche un'interrogazione parlamentare sul caso come Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente. "Ho preso atto delle parole del sindaco tuttavia resta l’invito alle autorità nazionali e locali a vigilare sulla vicenda degli oltre 2.600 alberi da tagliare del bosco archifòro che il Comune di Serra San Bruno avrebbe messo in vendita" ha dichiarato Realacci, aggiungendo: "Abbattere abeti di tale portata sarebbe come fare calce con le pietre del Colosseo".
Le motivazioni del sindaco – Il maestoso abete bianco, quindi, continuerà a far parte del patrimonio naturalistico di Serra San Bruno insieme agli altri alberi secolari della zona. Lo stesso sindaco del comune calabrese ha tenuto a precisare che il progetto di taglio degli alberi "scaturiva dalle indicazioni contenute nel Piano di assestamento del bosco redatto dagli esperti dell’Università" e che tra le piante in vendita solo un albero era di grandi proporzioni ed era stato inserito "perché presenta una carie alla base per cui sarebbe preferibile venisse tagliato per evitare che possa provocare danni agli altri".