Salento: le mani della Sacra corona unita sul turismo, 43 arresti

Un vasta operazione antimafia, condotta dall'alba di oggi dai carabinieri del Ros e dagli agenti della Questura di Lecce, ha portato questa mattina all'arresto di 43 persone tra capi clan e affiliati alla Sacra corona unita pugliese. La maxi operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, è nata mettendo insieme le inchieste "Alta Marea" dei carabinieri e "Terre d'acaia" della Squadra Mobile, entrambe tese a smantellare i diversi clan operanti nel capoluogo salentino, nell'area sud-est e nella fascia costiera adriatica della provincia. Secondo gli inquirenti, infatti, i gruppi criminali della Sacra Corone Unita avevano da tempo messo le mani sul turismo balneare nella zona con le estorsioni ai danni degli imprenditori locali, creando una vera e propria divisione del territorio in zone di competenza. Secondo le indagini delle forze dell'ordine, gli estorsori applicavano una percentuale di almeno il 25 per cento sul guadagno delle attività commerciali riuscendo ad intascare enormi somme.
I reati contestati a vario titolo agli indagati sono associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti ed estorsione. Gli affari dei clan della Sacra corona unita si estendevano anche nei servizi collaterali alle imprese turistiche, come i parcheggi e i servizi di sicurezza, ma anche nel più tradizionale traffico di stupefacenti. In alcuni casi la potenza dei clan era così estesa che gli stessi imprenditori si rivolgevano a loro con richieste di protezione per poter lavorare con tranquillità. In alcuni casi gli imprenditori hanno negato di avere subito le estorsioni e per questo sono stati denunciati per favoreggiamento.