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News su Andrea Papi, ucciso da un orso in Trentino

Runner ucciso da orso, si cerca Jj4: “Orme fresche sulla neve”. I sindaci vogliono l’abbattimento

Mentre continuano le ricerche dell’orsa Jj4, responsabile della morte del runner Andrea Papi, alcuni sindaci della valle di Sole si sono schierati contro la decisione del Tar di sospendere l’ordinanza di abbattimento del plantigrado. Il presidente Fugatti: “Il Trentino sta soffrendo per quanto è avvenuto”.
A cura di Ida Artiaco
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Continuano senza sosta in tutto il Trenino le ricerche dell'orsa Jj4, che nei giorni scorsi ha aggredito Andrea Papi, il runner 26enne morto mentre si allenava, come faceva abitualmente, nei boschi sopra Caldes, nella Val di Sole.

Ad aiutare gli esperti nella caccia al plantigrado c'è la neve, come riporta il quotidiano L'Adige: sono infatti state trovate nuove impronte, che potrebbero essere utili ad identificare l'orsa di 17 anni responsabile della morte del giovane e di cui il Tar nei giorni scorsi ha annullato il provvedimento di abbattimento che era stato voluto dal presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti. "Il Trentino sta soffrendo per quanto è avvenuto" e quanto deciso dal Tar è "sorprendente", aveva detto il governatore intervenendo durante la trasmissione Zona Bianca di Rete4.

Andrea Papi
Andrea Papi

Contro la sospensione dell'abbattimento di Jj4 si sono schierati anche i sindaci della valle di Sole, della valle di Non e dell'Altopiano della Paganella che stanno valutando di chiedere al Tar di Trento la revoca del decreto di sospensione dell'ordinanza di abbattimento dell'orso, presentandosi come soggetti controinteressati rispetto al ricorso presentato da Lav e Lac.

L'amministrazione comunale di Cles ha persino messo a disposizione dei Comuni interessati a costituirsi in giudizio il proprio ufficio legale. Stando a quanto riporta L'Adige, oltre ai Comuni di valle di Sole, valle di Non e Altopiano della Paganella, potrebbero prendere parte all'iniziativa anche alcune amministrazioni delle valli Giudicarie, Rendena e Vallagarina, mentre è stato mostrato interesse dai sindaci di Lana e Senale San Felice (Alto Adige).

Alcuni dei primi cittadini che si sono esposti sulla vicenda hanno inoltre minacciato di presentare le proprie dimissioni qualora non si trovasse una soluzione al problema di convivenza con i grandi carnivori. Oggi, lunedì 17 aprile, intanto l'avvocatura della Provincia di Trento dovrebbe depositare al Tar la documentazione richiesta e la domanda di revoca del decreto.

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