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Rubò una bibita in un supermercato: dopo 6 anni prosciolto in appello

L’uomo bevve di nascosto una bibita tra gli scaffali di un supermercato: venne denunciato per furto aggravato dalla violenza sulle cose e in primo grado condannato a due mesi di carcere…
A cura di D. F.
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Era il mese di agosto del 2008 quando Youssef, un uomo marocchino di 38 anni, entrò in un supermercato di Mondovì – in provincia di Torino – e di nascosto bevve una bibita da 1,20 euro. Credeva che nessuno l'avrebbe visto ma un solerte vigilante lo beccò con le mani nel sacco e, senza nessuna "pietà", lo denunciò per furto aggravato dalla violenza sulle cose. Il 38enne nel 2009 venne condannato a due mesi di reclusione e al pagamento di una multa da 100 euro, ma a sei anni di distanza il giudice lo ha finalmente prosciolto. Il procuratore generale, infatti, ha dato ragione alla difesa di Youssef, che sosteneva che la linguetta della bibita strappata dall'uomo, a differenza di quanto sancito dal Tribunale di Mondovì in primo grado, non è considerabile un "sigillo". Per questa ragione non si era di fronte a un furto aggravato e, mancando la querela della parte offesa, in queste circostanze necessaria, il presidente Elisidoro Rizzo ha pronunciato la sentenza di non luogo a procedere.

Youssef non ha assistito alla lettura della sentenza perché da tempo è tornato in Marocco, mentre l'avvocato che firmò il ricorso, Fabrizio Bruno di Clarafond, ha commentato: "C'è di che avvilirsi. Non bastava fargli pagare il prezzo della lattina?". Come dargli torto?

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