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Rovigo, manager denuncia irregolarità negli appalti sanitari: viene licenziata e portata via dalla polizia

Antonietta Perrone, dirigente dell’Ulss 5 Polesana, è stata licenziata per ragioni disciplinari con tanto di intervento della polizia: in precedenza aveva denunciato presunte irregolarità negli appalti pubblici in ambito sanitario.
A cura di Davide Falcioni
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Antonietta Perrone
Antonietta Perrone

È stato l’intervento della polizia, all’interno degli uffici dell’Ulss 5 Polesana, a segnare il punto più alto del conflitto tra l’azienda sanitaria e l’ingegner Antonietta Perrone, a tutt'oggi titolare dell'incarico di Direzione della UOC Provveditorato, Economato e Gestione della Logistica della ULSS 5 Polesana. Venerdì scorso, una pattuglia è entrata nella sede dell’azienda, su richiesta della Direzione Strategica, e ha invitato la dirigente a lasciare il posto di lavoro. La scena, del tutto inusuale, è avvenuta di fronte a personale e colleghi e ha concluso – almeno momentaneamente – una settimana di frizioni sul suo rientro in servizio dopo la scadenza della sospensione cautelare del 30 novembre scorso (e che ha avuto avvio il 1 settembre 2025).

Perrone aveva ripreso il lavoro l’1 dicembre, in assenza del provvedimento amministrativo con il quale la direzione strategica era tenuta a deliberare la presa d'atto del provvedimento dell'ufficio procedimenti disciplinari e a darne esecutività. La delibera andava pubblicata tempestivamente per trasparenza in albo pretorio, notificata alla dirigente, al Collegio Sindacale ed all'Ispettorato della Funzione Pubblica. La dirigente sostiene di essersi attenuta scrupolosamente alle norme: "Ero correttamente in servizio nel rispetto delle norme contrattuali e giuridiche in materia e del codice di comportamento aziendale. Tenuto conto dell’assenza dell’atto deliberativo del direttore generale previsto per legge, io correttamente e diligentemente, mi sono recata in servizio", aggiunge.

Per l’azienda, invece, l’iter disciplinare risultava completo e la presenza della dirigente in ufficio doveva essere interrotta. La Direzione Strategica ha dunque deciso di rivolgersi alla Questura, che ha provveduto a farla uscire dagli spazi aziendali. "È stata una grande mortificazione, un'umiliazione", commenta Perrone a Fanpage.it.

Alle origini della frattura vi sono le segnalazioni per appalti e contratti della ULSS 5 presentate da Perrone dapprima alla Direzione Strategica, a seguire alla Regione del Veneto e lo scorso maggio 2025 alla Procura della Repubblica di Rovigo ed alla Guardia di Finanza di Rovigo su presunte irregolarità nella gestione di alcuni appalti pubblici dell’azienda sanitaria. Le denunce hanno portato all’apertura di un’indagine della Procura di Rovigo. La dirigente, arrivata a Rovigo in comando parziale da Napoli con un incarico fino al 2029, non aveva mai ricevuto contestazioni disciplinari (neanche un richiamo verbale) prima di allora.

Nei mesi successivi ai suoi esposti, a decorrere da giugno 2025, mentre le erano stati offerti dalla stessa direzione strategica della ULSS 5 tre diversi incarichi di Direzione di Strutture Complesse per allontanarla dal Provveditorato, sono stati avviati diversi procedimenti nei suoi confronti, fino a una richiesta di accertamento della responsabilità dirigenziale che prevedeva la risoluzione del rapporto di lavoro. Questa ipotesi è stata respinta, con parere negativo e non conforme, l’11 novembre dal Comitato dei Garanti della Regione Veneto. Nonostante ciò, il Direttore Generale della ULSS 5 il 27 novembre scorso ha notificato alla Perrone il provvedimento del 10 dello stesso mese emesso dall’Ufficio Procedimenti Disciplinari.

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