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Rimini, neonata lasciata dal nonno ai servizi sociali perché la mamma è in carcere

Una bimba di appena due mesi è stata lasciata dal nonno materno negli uffici dei servizi sociali dell’Ausl di Rimini: sua madre, infatti, è in carcere.
A cura di Davide Falcioni
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Una bimba di appena due mesi è stata lasciata dal nonno materno negli uffici dei servizi sociali dell'Ausl di Rimini: non ha un certificato di nascita, né è presente nello stato di famiglia dei genitori ed è, di fatto, uno dei tanti casi di ‘bimbi fantasma' che, non avendo una documentazione certificata, di fatto non esistono per lo Stato italiano.

La storia della piccola è iniziata due mesi fa in un ospedale francese, dal quale la mamma era uscita senza dimissioni ufficiali e senza un certificato di nascita. La donna, una volta giunta in Italia, si era costituita all'autorità giudiziaria per vecchi reati e al momento è detenuta nel carcere di Forlì.

La bambina è stata quindi lasciata con una sorellina di 14 mesi alle cure dei nonni materni mentre altri tre figli sarebbero già fuori dall'Italia con il papà che, al momento, risulta irrintracciabile.

Ora  i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore della città romagnola, Annadomenica Gallucci, lavoreranno per ricostruire la storia della bimba, affidata alla comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi.

Quanti sono i bimbi rifiutati in Italia ogni anno

Come rivela l'associazione Amici del Bambino in Italia, ogni anno, sono circa 3mila i neonati che vengono rifiutati subito dopo la nascita.
La legge nel nostro Paese consente il parto in anonimato, ovvero permette alle persone di lasciare il neonato nell’Ospedale in cui nasce (è il DPR 396/2000, art. 30, comma 2) proprio in ragione della sicurezza del bimbo stesso, per prevenire abbandoni e morti certe. Il nome della donna che lo ha partorito rimane sempre segreto e, nell’atto di nascita, viene scritto "nato da donna che non consente di essere nominata".

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