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Rifiuti, l’appello del Cardinale Sepe: basta con misure che non risolvono, fate presto per ridare a Napoli la sua dignità

Mentre la situazione a Napoli, secondo quanto dichiarano De Magistris e Raphel Rossi, migliora giorno dopo giorno, il cardinale di Napoli si dice amareggiato e deluso per le condizioni in cui versa la città.
A cura di Antonio Palma
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Crescenzio Sepe

La situazione dei rifiuti a Napoli è ancora complessa, anche se da alcuni giorni è in via di miglioramento, infatti, i rifiuti presenti nelle strade di Napoli sono in diminuzione, secondo l’Asìa sono scesi sotto le 1300 tonnellate.  Un po’ più complicata la situazione nelle periferie, anche qui c’è qualche miglioramento anche se, come dichiarato da Raphael Rossi, "restano cumuli in alcuni punti".

Lo stesso sindaco De Magistris e il suo vice Sodano oltre a ribadire che la situazione dei rifiuti non può beneficiare del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri perché “non incide realmente sulla difficile condizione vissuta dalla città di Napoli”, hanno affermato anche che la situazione registra ogni giorno un netto miglioramento. Il progresso della situazione è dovuto agli sforzi dell’amministrazione comunale, ma “deve essere attentamente monitorata per evitare possibili recrudescenze”.  Per questo motivo gli uomini della Giunta De Magistris chiedono al Presidente della Regione Caldoro di garantire anche per il fine settimana l’apertura degli impianti Stir di S. M. Capua Vetere (Caserta) e Pianodardine (Avellino) dove vengono sversati i rifiuti, altrimenti non sarebbe più possibile continuare con lo stesso ritmo con cui si è lavorato in questi giorni.

Intanto arrivano le dure dichiarazioni del cardinale Crescenzio Sepe, che parla di "delusione e amarezza per Napoli" e condanna le posizioni inaccettabili, lontane da “ogni ragionevole soglia di solidarietà umana e sociale”, che umiliano la città. Il Cardinale ha affermato che la situazione intollerabile di oggi proviene da un passato, durante il quale, per troppe volte, la questione è stata liquidata come emergenza, senza essere realmente risolta. Oggi, quindi, si è di fronte ad una situazione che è il segno di una sconfitta per tutti.

Il cardinale ha chiesto, quindi, di non continuare con misure che non risolvono, con gli attendismi e gli scambi di accusa, che in questo momento non aiutano a trovare una soluzione al problema. Ha specificato che non bisogna sicuramente chiudere gli occhi di fronte alle responsabilità maturate in passato, sia a livello politico che amministrativo, né negare che ci sono state manifestazioni di scarsa cura per il bene comune a livello individuale o soprattutto far finta che non ci siano state responsabilità della criminalità organizzata, ma che questo è il momento di trovare soluzioni condivise, poi “verrà il momento delle analisi e della ricerca delle colpe certe".

Ha invitato, quindi a fare presto, a non indugiare e, facendo appello alla responsabilità comune, ha ricordato che "la triste vicenda dei rifiuti di Napoli è questione morale per tutti, prima ancora di essere responsabilità di alcuni o di una comunità”. Napoli, ha aggiunto il cardinale, ha bisogno di recuperare la sua dignità, la speranza “che rischia di restare sepolta sotto i cumuli di rifiuti". Per il cardinale, la comunità ecclesiale non può rassegnarsi nel vedere mortificati i cittadini della città di Napoli e ha concluso affermando “ Siamo orgogliosi e fieri di rappresentarli”.

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