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Covid 19

Richeldi: “Su base settimanale ricoveri ridotti di oltre il 90% ma non abbassare la guardia”

“Su base settimanale, confrontando il periodo 30 marzo-6 aprile, il numero dei ricoverati ha visto una riduzione di oltre il 90%, Questo trend è confortato anche dal dato sui ricoverati in terapia intensiva” lo ha spiegato il Professor Luca Richeldi, omponente del comitato tecnico scientifico. “Questo andamento che vediamo ci deve essere di conforto, ma non ci deve far ridurre il livello di allarme” ha avvertito l’esperto.
A cura di Antonio Palma
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I dati sul coronavirus in Italia che stiamo osservando negli ultimi giorni  "sono meno allarmanti e l'andamento che vediamo ci deve essere di conforto, ma non ci deve far ridurre il livello di allarme" lo ha spiegato oggi in conferenza stampa il Professor Luca Richeldi, primario pneumologia del policlinico Gemelli di Roma e componente del comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid-19. "Su base settimanale, confrontando ad esempio il periodo 30 marzo-6 aprile, il numero dei ricoverati ha visto una riduzione di oltre il 90% essendo andati da 409 a 27″ ha sottolineato Richeldi, aggiungendo: "Questo trend è confortato anche dal dato sui ricoverati in terapia intensiva, visto che il 30 marzo avevamo un saldo di 75 ricoverati e ora abbiamo un saldo di -79 ricoverati".

Il Trend è positivo anche sui decessi anche se meno forte, visto che, sempre su base settimanale, abbiamo avuto una "diminuzione del 20% anche sui decessi" ha chiarito Richeldi durante la conferenza stampa alla protezione civile con Angelo borrelli. Sui morti, il cui numero e calato ma in maniera meno importante, purtroppo il dato peggiore è della Lombardia che rappresenta da sola il 50% dei decessi.

Tutto questo "è l'effetto delle misure di contenimento e distanziamento sociale che sono state messe in atto nelle settimane scorse" ha sottolineato il componete del comitato tecnico scientifico ricordando che proprio questo l'effetto ci deve spingere a proseguire ancora su questa strada. Del resto i dati che vediamo sono "dati solo meno allarmanti" perché ci dobbiamo "ricordare che abbiamo ancora 2mila nuovi contagi in più e 600 morti in più" ha tenuto a precisare  Richeldi, ribadendo: L'andamento è di conforto ma il livello di allarme resta alto perché i dati sono ancora allarmanti".

Per quanto riguarda la cosiddetta fase 2 sul cui inizio deve decidere il governo sulla base di quanto consiglierà proprio il  comitato tecnico scientifico, l'esperto ha ricordato: "Le decisioni dopo il 13 aprile saranno a livello politico ma i risultati delle misure di contenimento e dei nostri sforzi sono sotto gli occhi di tutti. Bisogna imparare quello che è successo dal passato per il futuro".

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