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Reggio Calabria, protesta contro la zona rossa: un carabiniere ferito da un sasso

Un carabiniere è stato leggermente ferito a Reggio Calabria da un sasso scagliato durante una manifestazione di protesta contro l’istituzione della zona rossa nella regione. Il fatto è accaduto in Piazza Italia dove si sono radunate circa 600 persone che hanno urlato slogan e fatto esplodere petardi.
A cura di Davide Falcioni
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Un carabiniere è stato lievemente ferito a Reggio Calabria da un sasso scagliato nel corso di una manifestazione di protesta contro l'istituzione della zona rossa nella regione. Il fatto è accaduto in Piazza Italia dove si sono radunate circa 600 persone che hanno urlato slogan e fatto esplodere petardi. Il militare ha perso sangue da un orecchio, ma le sue condizioni non sono gravi.

La manifestazione nel centro di Reggio Calabria è stata organizzata nelle scorse ore per protestare contro l'inserimento della regione in "zona rossa" da parte del governo; centinaia di manifestanti hanno organizzato una passeggiata non autorizzata, che è partita da Piazza De Nava ed è proseguita sino a Piazza Italia, dove ha sede la Prefettura. Il grido dei contestatori è univoco: “No alla zona rossa, No al lockdown inventato”. Il corteo si sta ancora svolgendo e non sono mancati momenti di tensione come quello che ha visto il ferimento di un carabiniere in servizio. Le forze dell’ordine stanno comunque per il momento riuscendo a controllare la situazione: oltre agli uomini dell'Arma sono sul posto decine di poliziotti in tenuta antisommossa che stanno presidiando l’entrata del palazzo del Prefetto mentre un elicottero sta controllando dall’alto la zona.

Al corteo stanno partecipando commercianti, artigiani, ristoratori, titolari di palestre, e molti altri cittadini non afferenti a queste categorie. La folla ha chiesto a gran voce di permettere a una delegazione di manifestanti di entrare nel palazzo del Prefetto ed è quello che è avvenuto. Nelle ultime 24 ore in Calabria sono stati registrati 358 casi di coronavirus, il numero giornaliero più alto dall'inizio dell'emergenza sanitaria.

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