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Ragusa, 28enne violentata al colloquio di lavoro: ha risposto ad annuncio online ma era una trappola

La 28enne aveva risposto a un’offerta di lavoro come addetta alle pulizie in appartamenti per turisti pubblicato su un sito web. Dopo essersi presenta come richiesto, però, è stata aggredita e costretta a subire atti sessuali da un 58enne, ora arrestato dai carabinieri su ordinanza del Gip.
A cura di Antonio Palma
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Attirata in trappola con una offerta di lavoro tramite un annuncio online, una 28enne siciliana è stata aggredita e infine violentata da un uomo di 58 anni ora arrestato dai carabinieri con la pesantissima accusa di violenza sessuale aggravata. I fatti nel Ragusano dove nei confronti dell’indagato il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere su richiesta della locale Procura della Repubblica, a seguito delle indagini dei Carabinieri della Stazione di Ibla.

La terribile vicenda è emersa quando la donna si è rivolta al proprio medico curante raccontando i dettagli dell’accaduto che l’avevano sconvolta portandola a pesanti disturbi psicologici. L’episodio infatti ha lasciato la 28enne sotto shock e sconvolta e tal punto da farla sprofondare in un stato di prostrazione psicologica e a spingerla a comportamenti autolesionistici. Dopo l’interessamento di un familiare e dei medici, la 28enne ha raccontato quanto aveva subito durante quello che credeva un normale colloquio per un lavoro e ha denunciato formalmente i fatti.

La segnalazione del personale sanitario ai Carabinieri infatti ha messo in moto la macchina delle indagini che ha portato infine all’arresto del 58enne. Gli accertamenti dei militari hanno permesso di raccogliere a carico dell’uomo prove e indizi ritenuti sufficienti da pm e giudice per disporre la pesante misura restrittiva per l’indagato.

Secondo quanto ricostruito finora, la 28enne aveva risposto a un'offerta di lavoro come addetta alle pulizie in appartamenti per turisti pubblicato su un sito web. Dopo essersi presenta come richiesto, però, è stata aggredita e costretta a subire atti sessuali.

Per gli inquirenti l'indagato avrebbe approfittando della situazione e dell'assenza di difese della donna, agendo con modalità già riscontrate in precedenti episodi. Disponendo il carcere, infatti, il Gip ha evidenziato il pericolo di "reiterazione del reato” vista la presenza sui portai online di altri annunci di lavoro analoghi,  “le modalità di commissione” del reato e “la noncuranza delle condizioni di minorata difesa della vittima".

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