Ragazzo ucciso a Terni, l’imam: “Pestato il fratello dell’omicida”

A denunciare quanto sarebbe accaduto ieri sera in un parcheggio di Terni è stato l’imam del centro culturale islamico della città, Mimoun El Hachmi. Il fratellastro di Amine Aassoul, il marocchino accusato di aver ucciso con una bottigliata alla gola il 27enne David Raggi, sarebbe stato pestato da un gruppo di giovani. “Io ho parlato con il padre del ragazzo che mi ha raccontato quello che è successo – ha detto all'Adnkronos l’imam di Terni – Un gruppo di persone lo hanno picchiato ieri sera, per fortuna non è grave. Non è andato in ospedale e non vuole fare denuncia perché ha paura. Anche il padre ha paura per la sua famiglia”. Da quanto si apprende, almeno per il momento, la famiglia del presunto assassino di David non ha sporto denuncia né alla polizia né ai carabinieri. Il giovane, che ha circa 20 anni ed è figlio della stessa madre (padre diverso) del presunto omicida di David Raggi, non si sarebbe rivolto alle cure del pronto soccorso di Terni e ora si troverebbe in Marocco.
L’appello della famiglia della vittima contro il razzismo – L’imam Mimoun El Hacmi in giornata dovrebbe incontrare il padre di David Raggi. La famiglia del 27enne ucciso, sin dalle prime ore dopo il brutale omicidio, ha sempre chiesto di non alimentare la catena dell’olio. “Non voglio che la vicenda di David venga strumentalizzata. Non voglio che mio fratello diventi il simbolo della lotta all’immigrato”, queste ad esempio le parole di Diego, il fratello della vittima, che al termine dei funerali del 27enne ha anche donato dei fiori ad alcuni immigrati. Anche il padre di David ha fatto sapere che aggiungere violenza ad altra violenza sarebbe completamente inutile e sbagliato. Nei giorni scorsi, intanto, il gip ha convalidato l’arresto in carcere per il cittadino marrocchino accusato dell’omicidio Raggi. Amine Aassoul è stato descritto come “una vera e propria macchina da guerra criminale”.