Raccontò presunte confidenze di Bossetti sul caso Yara, arrestato

I carabinieri di Verolanuova (Brescia) hanno arrestato sei persone accusate di aver messo a segno almeno 21 rapine nel nord Italia, tra le città di Mantova, Brescia e Bergamo. Gli arrestati sono tutti italiani e tra questi c’è anche L. B., l'ex compagno di cella di Massimo Giuseppe Bossetti. L’uomo nei mesi scorsi raccontò presunte confidenze dello stesso Bossetti in relazione all'omicidio di Yara Gambirasio. Per il delitto di Brembate Sopra il muratore di Mapello è l’unico indagato ed è attualmente a processo davanti alla Corte d’Assise di Bergamo. Il suo ex compagno di cella era tornato in libertà dopo aver raccontato di quelle presunte confidenze ma dopo qualche mese era stato nuovamente arrestato per essere scappato dalla comunità di recupero nella quale si trovava. Processato per direttissima, era stato condannato a un ulteriore anno e mezzo di reclusione. Ora all'uomo è stata quindi recapitata in carcere la nuova ordinanza di custodia cautelare per le rapine commesse tra la fine del 2011 e ottobre 2014.
Caso Yara, le presunte rivelazioni di Bossetti in cella
Durante la sua collaborazione spontanea coi magistrati, l'ex compagno di cella del muratore aveva riportato agli inquirenti una serie di affermazioni che avrebbe fatto Bossetti durante la permanenza nel carcere di Bergamo. L’uomo aveva appuntato in un diario stralci delle presunte conversazioni intrattenute in carcere con il presunto assassino di Yara Gambirasio durante l’ora d’aria. Il detenuto in particolare raccontò che Bossetti gli aveva confessato il delitto della giovane bergamasca ammettendo di avere un debole per le ragazzine e di avere commesso l’omicidio con l’aiuto di un complice. “Le ho fatto cose … cose … ma non l’ho violentata! Quando siamo arrivati a Chignolo l’ho presa in spalla come un sacco di cemento … il mio complice mi faceva da palo”, queste alcune delle frasi che l'uomo aveva attribuito al muratore di Mapello.