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Raccolta rifiuti: oggi sciopero dei lavoratori in tutta italia

I lavoratori chiedono il rinnovo del contratto, scaduto ormai da due anni e mezzo.
A cura di D. F.
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Se avete trovato i cassonetti della spazzatura pieni uscendo di casa questa mattina è per via dello sciopero di 24 ore indetto dai lavoratori delle aziende pubbliche e private che aderiscono ai sindacati Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel. Come spiega Pasquale Paniccia, segretario nazionale della Fit Cisl, la trattativa con Utilitalia (che rappresenta aziende pubbliche) per il rinnovo del contratto delle imprese di igiene ambientale, "si è interrotta bruscamente la scorsa notte" e per questo ora "proseguiremo la mobilitazione con ancora più forza e decisione, proprio come ci hanno chiesto a gran voce le operatrici e gli operatori del settore", che impiega in totale circa 90mila lavoratori divisi quasi equamente tra pubblici e privati, "dopo lo straordinario risultato dello sciopero del 30 maggio scorso".

Ma quali sono le ragioni dello sciopero? I lavoratori chiedono il rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 31 dicembre 2013. Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel spingono anche per inserire nel contratto tutele e garanzie nei passaggi di gestione. "In un settore soggetto a continui cambi d'appalto come l'igiene ambientale – spiegano -, per tutelare i lavoratori è necessario implementare la clausola sociale per mantenere i diritti acquisiti in anni di lavoro". I sindacati inoltre chiedono di ‘sterilizzare' il Jobs Act in tema di ‘licenziamenti facili' per assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali. Paniccia ringrazia "il presidente dell'Associazione nazionale dei comuni italiani Piero Fassino per il grande lavoro e per la grande disponibilità messa in campo, ma come è noto il tentativo di mediazione tra sindacati e associazioni datoriali non è andato a buon fine a causa dell'intransigenza di Utilitalia, così come la trattativa successiva con Fise-Assoambiente che non ha compreso i rischi che stiamo vivendo come settore e le crescenti difficoltà che il nostro lavoro sta subendo". "Dobbiamo fermare – spiega Paniccia – chi vuole qualsiasi forma di precarizzazione; dai diritti e tutele dei lavoratori alle loro condizioni di lavoro, dalle condizioni di salute e sicurezza alle costanti morti bianche nel settore, dagli appalti alle cooperative spurie con delle condizioni di lavoro assurde e fatiscenti ai sempre più concreti rischi di infiltrazioni criminali negli stessi riportati più volte dalle cronache quotidiane: diciamo basta alla mercificazione del lavoro".

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