Quattordicenne suicida, parla l’ex fidanzato: “L’ho insultata ma poi le ho chiesto scusa”

Sono passati quasi cinque mesi dal suicidio di Carolina Picchio. All'epoca dei fatti si era parlato di bullismo e sfottò pesantissimi, avvenuti tramite social network, che avrebbero portato la 14 enne di Novara all'insano gesto. Oggi, per la prima volta, ha parlato il suo l'ex fidanzato. Il giovane, accusato di essere il responsabile della morte della giovane, indagato nella vicenda dalla Procura del tribunale dei minorenni di Torino, ammette di averla insultata ma di averle "chiesto scusa. Caro era forte, non avrei mai immaginato che la sua vita finisse così. E poi io a quella festa non c'ero" dice in un'intervista a La Stampa. Anche per gli amici di Carolina è lui il ‘mostro' che avrebbe spinto in qualche modo la ragazzina a togliersi la vita, umiliandola. Lui con i suoi cinque amici, tutti minorenni, pure loro indagati per violenza sessuale di gruppo, detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. Il ragazzo racconta che con Carolina ha avuto "un rapporto ricco di sentimento e tenerezza, poi degenerato. Troppa instabilità, troppi contrasti. Se tornassi indietro eviterei di arrabbiarmi e di litigare fino a dirle parole offensive. Ma quel giorno l'ho insultata, anche se poi le avevo chiesto subito scusa e lei era stata contenta che fossi dispiaciuto".
A distanza di tanto tempo, il giovane racconta di aver paura a scendere in strada dopo quanto accaduto,“in città la tensione era palpabile”: “Non sono mai stato aggredito ma alcuni miei amici sì: hanno paura ancora adesso ad andare in giro. La compagnia di Carolina ci odia.” Ma il ragazzo giura alla famiglia di Carolina "che da parte mia non c'è mai stata alcuna forma di persecuzione o di risentimento. Ho provato un dolore profondo. Non avevo capito, non avrei mai pensato a una fine così drammatica". Certo la tragedia della ragazzina di Novara è assai legata ai social network, e lo si capisce anche da quanto afferma il suo ex fidanzato: "Dopo la festa non ho parlato direttamente con Carolina. Solo messaggi via Facebook". E contro Facebook si è scagliato anche il Moige, il movimento dei genitori – che ha denunciato Zuckerbeg & c. per “omesso controllo” nel suicidio della giovanissima.