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Quanti voti ha preso papa Leone XIV al Conclave: la rivelazione del cardinale del Madagascar

Papa Leone XIV ha ricevuto un vero e proprio plebiscito al Conclave, come confermato dal cardinale Tsarahazana. Nel suo primo discorso ai cardinali, Prevost ha esortato alla collegialità, richiamando l’umiltà e l’eredità spirituale di Papa Francesco.
A cura di Biagio Chiariello
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"Ha avuto ben più di cento voti: è stato un segnale fortissimo". Con queste parole, il cardinale del Madagascar Désiré Tsarahazana ha commentato l’esito del Conclave appena concluso, lasciando intendere quanto ampio e convinto sia stato il consenso che ha portato all’elezione di Papa Leone XIV.

L’arcivescovo metropolita di Toamasina ha parlato all’uscita dal primo incontro del nuovo Pontefice con i cardinali riuniti a Roma, manifestando entusiasmo e fiducia: "L’incontro di questa mattina è andato molto bene. Abbiamo discusso anche della necessità di rendere la Chiesa più collegiale. È un ottimo Papa", ha dichiarato con un sorriso.

Il clima tra i porporati è apparso disteso e improntato a una rinnovata unità, segnato da un discorso del Papa che ha toccato corde profonde. Rivolgendosi ai cardinali, Papa Leone XIV ha scelto parole semplici ma cariche di significato, definendo il ruolo del Successore di Pietro come quello di un “umile servitore di Dio e dei fratelli, non altro che questo”.

Ha poi richiamato l’esempio dei suoi predecessori, in particolare quello di Papa Francesco, "con il suo stile di piena dedizione nel servizio e sobria essenzialità nella vita, di abbandono in Dio nel tempo della missione e di serena fiducia nel momento del ritorno alla Casa del Padre".

Un tributo sentito, che ha voluto sottolineare la continuità spirituale tra il pontificato di Bergoglio e il nuovo cammino appena intrapreso. “Raccogliamo questa preziosa eredità e riprendiamo il cammino”, ha detto Leone XIV, “animati dalla stessa speranza che viene dalla fede”. Parole che hanno dato il tono a quella che si preannuncia come una fase di rinnovamento, ma senza fratture, nella linea di una Chiesa chiamata a guardare al futuro, senza dimenticare le radici della propria missione.

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