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Giampaolo Amato, medico arrestato a Bologna

Processo Amato, le foto del corpo della moglie mostrate in aula. La sorella: “Non si sarebbe mai uccisa”

Durante la nuova udienza del processo all’ex medico Giampaolo Amato è stato ricostruito il momento del ritrovamento del corpo della moglie Isabella Linsalata, 62 anni. L’uomo è accusato di aver ucciso lei e la suocera con un mix di farmaci. In aula hanno testimoniato anche un’amica e la sorella della 62enne.
A cura di Eleonora Panseri
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Amato e la moglie Isabella Linsalata
Amato e la moglie Isabella Linsalata
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Si è tenuta oggi, martedì 19 marzo, nell'aula della Corte di Assiste di Bologna una nuova udienza del processo all’ex medico 65enne Giampaolo Amato. L'uomo è accusato di aver ucciso la moglie, Isabella Linsalata, 62, e la suocera Giulia Tateo, di 87, con un mix di farmaci.

Nel corso della testimonianza della marescialla capo dei carabinieri Barbara Pittiglio, sono state mostrate le foto scattate il giorno in cui la 62enne venne trovata cadavere nel suo letto, alle 12.30 circa del 31 ottobre 2021. La donna era coperta da un piumone, riversa sul lato destro del letto.

“Ho sollevato la coperta – ha ricostruito Pittiglio, che intervenne dopo i medici del 118 ed è stata la prima chiamata sul banco dei testimoni – e non c'era alcun segno o traccia riconducibile ad attività delittuosa”. La sottufficiale ha ricordato come il marito si avvicinò per accarezzare il corpo della moglie, ma lei lo allontanò per mantenere intatto lo stato dei luoghi.

Il primo sopralluogo ricostruì come Linsalata fosse separata dall'ex marito, ex oculista, che viveva al piano sottostante. Amato, in custodia cautelare in carcere, era presente in aula. Inizialmente, ha ricostruito la testimone, si valutò di procedere in via amministrativa.

L’amica della moglie: “Isabella sentiva le tisane amare”

Durante l'udienza odierna è stata ascoltata anche un'amica della 62enne, Monica Gaudioso. Alla donna Isabella aveva confidato la crisi con il marito e la volontà di separarsi da lui.

L'amica ha anche parlato in aula degli strani malesseri di cui Isabella soffriva negli ultimi anni e di un esame delle urine, effettuato nel maggio 2019, da cui era emersa un'alta concentrazione di benzodiazepine, nel maggio 2019.

"C'erano problemi familiari di cui parlavamo spesso. Aveva saputo che il marito aveva una relazione con un'altra donna”, ha raccontato Gaudioso. "Io l'ho saputo nel 2019 e non me lo disse subito. Lei lo aveva saputo circa un anno prima”.

Quando poi il marito si era trasferito al piano di sotto, l'amica ha detto di aver visto Isabella "più serena rispetto al passato, meno angosciata”. A quel punto la 63enne avrebbe voluto formalizzare la separazione "e ne parlò con lui”.

Giampaolo Amato
Giampaolo Amato

Poi l'amica ha parlato anche del tema dei malesseri. "La seguivo come medico e come amica, aveva stanchezza e sonnolenza, non era normale. Nel 2019 a febbraio decisi di farla ricoverare”, ha raccontato alla pubblico ministero Morena Plazzi.

“Isabella cominciò a capire che qualcosa nel suo fisico non andava, qualcosa di strano stava succedendo. Beveva le tisane alla sera e diceva: ‘Le sento amare’. Fece esami delle urine da cui risultarono valori molto alti di benzodiazepine”. Ma Linsalata decise di non denunciare: "Mi disse che non voleva creare problemi alla famiglia e mi diede i referti, dicendo: ‘Tienili tu’”, ha spiegato ancora Gaudioso.

Infine, l’ipotesi che Linsalata possa essersi suicidata: “È da escludere anche solo per le sue idee religiose. Non c'era nulla che potesse far pensare a questo. Anche nei discorsi che faceva, è stata preoccupata e in certi momenti anche disperata per quello che era successo, ma mai ha accennato a quest'ipotesi”.

La donna ha anche aggiunto: “Lei aveva in cuor suo, fino ad un certo punto, la speranza che la situazione” con il marito “potesse mettersi a posto e tentava di non distruggere la famiglia”.

La sorella della 62enne: "Non si sarebbe mai suicidata”

Isabella Linsalata
Isabella Linsalata

“Isabella non si sarebbe mai suicidata, amava troppo la sua famiglia, i suoi amici e i suoi pazienti: non lo dico perché era mia sorella, ma era una persona unica", ha detto durante la sua testimonianza Anna Maria Linsalata, sorella della 62enne e parte civile nel processo.

Parlando in Corte d'Assise, la donna ha ricostruito cosa fece il giorno della morte di Isabella, quando rientrò di corsa a Bologna da Moena dopo aver chiamato più volte la sorella senza ricevere risposta e dopo aver saputo da Amato che era morta.

In quella circostanza, ha spiegato, lei e il compagno dovettero insistere con Amato per convincerlo a tornare a casa dal lavoro per verificare cosa fosse accaduto, aggiungendo che in casa avevano trovato una situazione tesissima. Tra le altre cose, la teste ha citato una risposta stizzita di Amato a una domanda su dove fosse finita la borsa della sorella. ù

Linsalata ha poi ricordato quando la sorella le disse, nel 2019, della relazione extraconiugale del marito, e ha confermato che Isabella sospettava che Amato le mettesse benzodiazepine nelle tisane che le preparava. "Io le chiesi: non è che Giampaolo ti dà qualcosa?, e lei mi rispose: l'hai detto, le tisane che mi prepara la sera sono amarissime, perciò non le bevo più".

Tuttavia, anche in questo, confermando quanto testimoniato da Gaudioso, Linsalata ha aggiunto che la sorella non volle denunciare quanto emerso dalle analisi delle urine, che avevano registrato una presenza massiccia di benzodiazepine nel suo organismo, per non creare problemi in famiglia, specialmente ai figli.

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