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Primo maggio a Napoli, i manifestanti: “Volevamo parlare, hanno preferito menarci”

Precari, cassintegrati, studenti e attivisti di Bagnoli raccontano: “Volevamo solo parlare dal palco”.
A cura di Redazione
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"Fateci parlare" gridavamo solo questo, ma hanno preferito menarci". Così i manifestanti che stasera a Bagnoli hanno protestato contro il concerto del Primo maggio organizzato da Cgil, Cisl e Uil spiegano le loro ragioni. Si definiscono "gruppi di precari e cassintegrati, studenti e cittadini delle realtà di base di Bagnoli (gli attivisti di Bancarotta, il comitato civico di villa Medusa, gli studenti di Iskra, i disoccupati flegrei)" e in una lunga nota raccontano la loro versione dei fatti: "Dopo il corteo autoconvocato in cui in 500 avevamo attraversato le strade di Bagnoli in molti si erano diretti sotto al palco del concerto dei sindacati confederali. Una messa cantata che probabilmente non aveva spazio per il mondo reale, quello in crisi – raccontano -. Chiedevamo un intervento per dar voce ai cassintegrati della Fiat di Pomigliano sul fatto che non c'è niente da festeggiare e servono interventi urgenti contro la precarietà".

Poi, il cortocircuito con l'organizzazione dell'evento: "Abbiamo cominciato a gridare in tanti "fateci parlare". Ma il servizio d'ordine sindacale (lavoratori confederali non ce n'erano avendo scelto di fare solo "il concerto") ci ha immediatamente messo le mani addosso. Noi ci siamo difesi come potevamo mentre continuavamo a fare cori e gridare. A quel punto era arrivata una prima mediazione per far tenere un intervento (in fondo si fa il concerto nel nostro quartiere) ma alla fine i dirigenti sindacali hanno ricambiato idea facendo schierare la celere che ci ha preso a manganellate spedendo uno dei manifestanti all'ospedale con una pericolosa ed estesa ecchimosi sulla testa. Noi abbiamo continuato a contestare questo atteggiamento e in tanti si sono aggiunti ai cori rendendo praticamente paradossale continuare la musica. Quindi ci siamo rimossi in corteo da Città della Scienza tornando a Bagnoli sicuramente molti di più di quelli che ci eravamo spostati per andare al concerto".

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