Primario arrestato per violenza sessuale a Piacenza, un’altra donna denuncia molestie e abusi di Michieletti

Una seconda donna avrebbe raccontato a chi indaga sul caso del primario Emanuele Michieletti, arrestato a Piacenza per violenza sessuale aggravata e atti persecutori nei confronti di colleghe e infermiere, di essere stata testimone di molestie e abusi (e forse di averle anche subite) da parte del medico.
Lo riporta il Corriere della Sera. Stando a quanto si legge, la donna, seguendo l'esempio della prima vittima, che ha fatto scattare le indagini che hanno portato all'arresto del noto primario (ora ai domiciliari), si è presentata nelle scorse ore negli uffici della Squadra mobile, guidata da Michele Saglio.
Per 15 anni Michieletti, primario nel reparto di Radiologia dell'ospedale di Piacenza, avrebbe continuato ad agire indisturbato. "Tutti sapevamo e abbiamo preferito tacere per paura o sottovalutazione", avrebbero scritto in una chat alcuni operatori del reparto.
La prima denuncia aveva portato all'acquisizione di intercettazioni ambientali e video espliciti, in cui sono stati ripresi 32 casi di abusi e molestie in 45 giorni di girato,
Un quadro indiziario molto solido che potrebbe ulteriormente rafforzarsi in base a quanto emergerà dagli interrogatori. Non è da escludere infatti che altri vengano iscritti nel registro degli indagati per favoreggiamento. Sembra che colleghi di Michieletti sapessero cosa avveniva nello studio del primario e lo "consigliassero" su come comportarsi di conseguenza.
Il primario nelle scorse settimane è stato anche licenziato per giusta causa dall'ospedale, ma l'avvocato dell'uomo, Massimiliano Casarola, ha già fatto sapete di voler impugnare il provvedimento. Tuttavia, dopo la prima denuncia, starebbero emergendo ulteriori dettagli sul "sistema Michieletti".
"In questi anni molti sono scappati da quel reparto — ha raccontato al quotidiano un ex infermiere —. C’è stato chi si è dimesso e chi ha chiesto il trasferimento. Oltre alle molestie c’era una gestione da padre-padrone e il malessere era palpabile, ma nessuno ha mai fatto niente"
C’è anche chi, parlando dei primari di altri reparti dell’ospedale, commenta: "Chissà quanti sapevano e non hanno mai detto nulla".