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Prete suicida a Livorno: nella sua cassaforte 7 testamenti e documenti bancari

E’ giallo sul suicidio di don Carlo Cartosino, parroco livornese che aveva cercato di ribellarsi all’ordine di trasferimento impartito dal vescovo.
A cura di D. F.
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E' giallo sulla morte di don Carlo Cartosino, 54 anni, parroco di San Simone all’Ardenza che si è suicidato lunedì mattina impiccandosi al soffitto del campanile dopo aver lasciato una lettera alla sua perpetua: "Laura non voglio che mi trovi tu, chiama il 118". E' stata invece proprio la donna a trovare il cadavere del sacerdote e a dare la notizia prima alle autorità, poi ai passanti. In realtà il prete aveva pianificato la sua morte nei minimi dettagli e da diversi giorni dando persino disposizioni sul suo abito funebre. Nella sua casa sono state trovate diverse lettere datate 28 maggio, una delle quali indirizzata al vescovo: a quanto pare il sacerdote si rifiutava di essere trasferito dalla parrocchia che aveva guidato per 14 anni, mentre il vescovo ne aveva disposto lo spostamento alla chiesa di santa Caterina da Siena, sempre nella città di Livorno.

Il trasferimento non era andato giù al sacerdote, che nelle ultime settimane aveva anche iniziato ad assumere farmaci antidepressivi: "Ne aveva fatto una malattia — raccontano i parrocchiani — Lui non voleva proprio andare e noi non volevamo che ci lasciasse: qui c’era un pezzo della sua vita". Don Carlo si era opposto e i suoi fedeli l'avevano seguito, tanto da organizzare una "spedizione" nella sede vescovile per chiedere di fermare quel provvedimento. La protesta aveva suscitato scalpore, tanto che sempre il vescovo l'aveva ammonito spiegandogli pubblicamente che il compito di un prete "è guidare il gregge che gli è stato affidato e non di eccitare i fedeli alla disobbedienza verso una decisione del vescovo". A don Carlo era stato notificato un decreto in cui lo esortava a "porre fine a quell’atteggiamento di disobbedienza e di ribellione". Il sacerdote, però, ancora una volta aveva detto "no": "Scrivo al Papa".

Sul suicidio di don Carlo, tuttavia, cala un nuovo mistero: nella sua cassaforte, tra lettere non spedite e beni privati, sono stati trovati estratti conto e sette testamenti firmati da Don Ezio, suo predecessore a San Simone e soprattutto suo "padre spirituale". Spetterà ora agli investigatori capire se quelle carte possano in qualche modo essere state determinanti nella morte di don Carlo.

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