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Il Nobel per la pace 2022 a Ales Bialiatski e alle ong Memorial e Center for Civil Liberties

I vincitori del Premio Nobel per la Pace 2022 sono l’attivista bielorusso Ales Bialiatsk e le due organizzazioni per i diritti umani russa e ucraina Memorial e Center for Civil Liberties.
A cura di Antonio Palma
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Ales Bialiatski e due organizzazioni umanitarie russa e ucraina, Memorial e Center for Civil Liberties, sono i vincitori del Premio Nobel per la pace 2022. Ad annunciarlo oggi, venerdì 7 ottobre, dalla sede del Norwegian Nobel Institute di Oslo, in Norvegia, è stato il Comitato per il Nobel.

I membri del comitato hanno assegnato il Premio Nobel per la pace 2022 all'attivista Ales Bialiats, difensore dei diritti umani in Bielorussia, all'organizzazione russa per i diritti umani Memorial e all'organizzazione ucraina per i diritti umani Center for Civil Liberties per aver promosso il diritto di critica al potere nei loro Paesi e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini. "Hanno compiuto uno sforzo eccezionale per documentare i crimini di guerra, le violazioni dei diritti umani e l'abuso di potere. Insieme dimostrano l'importanza della società civile per la pace e la democrazia" scrivono dal comitato per il nobel.

"Il Premio Nobel per la pace non è contro Vladimir Putin, ma in favore del rispetto dei diritti civili" spiegato il Comitato Nobel norvegese dopo aver annunciato il conferimento del Premio per la pace alle due Ong e all'attivista bielorusso.

Chi è Ales Bialiatski, attivista in carcere in Bielorussia

Ales Bialiatski è stato uno dei promotori del movimento democratico emerso in Bielorussia a metà degli anni '80. Ha dedicato la sua vita alla promozione della democrazia e dello sviluppo pacifico nel suo paese d'origine e per questo è stato arrestato più volte ed è attualmente ancora in carcere, senza processo da due anni. Tra l'altro, ha fondato nel 1996 l'organizzazione Viasna (Primavera) in risposta ai controversi emendamenti costituzionali che hanno conferito al presidente poteri dittatoriali.

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L'organizzazione russa per i diritti umani Memorial

L'organizzazione per i diritti umani Memorial è stata fondata nel 1987 da attivisti per i diritti umani nell'ex Unione Sovietica che volevano garantire che le vittime dell'oppressione del regime comunista non venissero mai dimenticate. Tra i fondantori il premio Nobel per la pace Andrei Sakharov e la sostenitrice dei diritti umani Svetlana Gannushkina. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, Memorial è diventata la più grande organizzazione per i diritti umani in Russia.

"L'assegnazione del premio Nobel per la pace è un segno importante per tutto l'universo di Memorial, dai primi fondatori ai volontari, da chi ha pagato con la vita il suo impegno e la sua lotta per i diritti umani a chi sta subendo il carcere per la volontà di raccontare le pagine più buie della storia sovietica": lo afferma in una nota Memorial Italia, ringraziando il Comitato del Nobel.

Il premio – aggiunge – "è un riconoscimento anche a tutte le vittime del gulag e della repressione sovietica messe in silenzio e a chi si batte per garantire la giustizia ai prigionieri politici della Russia di oggi".

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Il Center for Civil Liberties ucraino

Il Center for Civil Liberties è stato fondato a Kiev nel 2007 allo scopo di promuovere i diritti umani e la democrazia in Ucraina. L'organizzazione ha lottato per rafforzare la società civile ucraina e fare pressione sulle autorità affinché facciano dell'Ucraina una democrazia a tutti gli effetti. Per trasformare l'Ucraina in uno stato governato dallo stato di diritto, il Center for Civil Liberties ha attivamente sostenuto che l'Ucraina si affiliasse alla Corte penale internazionale. Dopo l'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022, il Center for Civil Liberties si è impegnato a identificare e documentare i crimini di guerra russi contro la popolazione civile ucraina.

Oltre trecento candidati al premio nobel per la pace 2022

L'annuncio dopo una lunga valutazione che li ha costretti a scegliere tra oltre trecento candidati. Quest’anno infatti sono stati ben 343 i candidati tra cui 251 individui e 92 organizzazioni di vario tipo. Si tratta del secondo maggior numero di candidati di sempre dopo quello del 2016.

I loro nomi non sono stati diffusi e non lo saranno ufficialmente prima che siano trascorsi 50 anni, come prevede il protocollo del Premio Nobel. Secondo indiscrezioni, però, nella lista anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l’oppositore politico di Putin in Russia Alexey Navalny e diversi attivisti per il clima tra cui Greta Thumberg, leader del movimento per il clima "Fridays For Future".

I vincitori succedono alla giornalista filippina Maria Ressa e al collega russo Dmitry Muratov che hanno vinto il premio Nobel per la pace lo scorso anno. Tutti insieme parteciperanno alla cerimonia di assegnazione del Premio Nobel per la pace 2022 che si svolgerà il prossimo 10 dicembre a Oslo, in Norvegia, con la consegna ai vincitori della medaglia e della pergamena del Premio Nobel.  La Fondazione Nobel infatti quest’anno ha deciso di invitare alla cerimonia anche i vincitori del Premio Nobel del 2020 e 2021

A selezionare il vincitore del Premio Nobel per la Pace sono stati i cinque membri del Comitato per il Nobel norvegese, nominati per cinque anni dal parlamento di Oslo. Hanno scelto fra tutte le candidature inviate da “soggetti qualificati” come i vincitori passati, parlamentari e capi di Governo stranieri, organizzazioni e istituzioni internazionali, docenti universitari e membri del tribunale dell’Aja.

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