Pregliasco: “Con fase 2 rischio di effetto euforia, il distanziamento è fondamentale”

“Rischio di effetto euforia”: è di quanto ha parlato, intervenendo alla trasmissione di LA7 “L’aria che tira”, Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e adesso anche nuovo coordinatore scientifico del Pio Albergo Trivulzio. Rispondendo a una domanda sulle immagini di persone in giro con l’inizio della fase 2 dell’emergenza coronavirus, il virologo ha ammesso che “gli sembravano un po’ troppe” e spiegato che, appunto, il rischio che corriamo è quell’“effetto euforia” evidenziato già da Gianni Rezza. “In quella piazza mi sembra ci fosse troppa gente che si tratteneva e non si distanziava”, ha detto Pregliasco in trasmissione sottolineando ancora una volta l’importanza del distanziamento sociale, “che sarà l’elemento che dobbiamo considerare nella nostra vita in un prossimo futuro”.
Pregliasco nuovo coordinatore scientifico del Pio Albergo Trivulzio
Fabrizio Pregliasco ha ricordato in trasmissione anche il dramma delle RSA, che “sono state falcidiate dai decessi” nella prima fase dell’emergenza coronavirus in Italia. Annunciando appunto il suo nuovo incarico al Pio Albergo Trivulzio per “rilanciare la fiducia nelle Rsa”, il virologo ha sottolineato la presenza di infettivologi veramente bravi all'interno.
Pregliasco: "20mila persone arrivavano ogni settimana a Malpensa da Wuhan"
"In Lombardia c'erano migliaia di casi già dal 26 gennaio, sono arrivati in modo pesante tantissimi casi gravi perché abbiamo avuto l'epicentro dell'arrivo dalla Cina, ventimila persone arrivavano ogni settimana a Malpensa da Wuhan", ha detto in trasmissione tra le altre cose Pregliasco, parlando di quell'"iceberg" che si è creato in Lombardia e della enorme quantità di casi gravi da gestire nella prima fase dell'emergenza sanitaria scoppiata in Italia. Con i rientri registrati con l'inizio della fase 2 di residenti al Sud potrebbe allargarsi il contagio in questa parte d'Italia? Secondo il virologo il rischio c'è sempre "ma ora siamo più preparati".