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Prato, sesso e figlio con minore. Lei si giustifica: “Rapporto consenziente, aveva più di 14 anni”

La strategia difensiva della donna punta a  dimostrare che la relazione sessuale con il giovane ci fu quando lui aveva più di 14 anni, dal momento che sotto questa soglia di età la legge non ammette che vi possa essere consenso a causa dell’immaturità psicologica di soggetti tanto giovani.
A cura di Davide Falcioni
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Il minorenne che ha concepito un figlio con una donna che all'epoca dei fatti aveva 32 anni e che gli dava ripetizioni di inglese verrà nuovamente ascoltato dal presidente del Tribunale di Prato nell'ambito del processo che vede imputati la donna e il marito, rispettivamente per violenza sessuale su minore e per aver attribuito a se la paternità del neonato pur sapendo che non era suo. Ieri i due sono stati a lungo interrogati e secondo i sostituti procuratori titolari dell'inchiesta, Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, la trentacinquenne sarebbe ripetutamente caduta in contraddizione, mentre secondo i suoi difensori avrebbe "risposto a tutte le domande. La linea difensiva della signora è sempre la medesima. Lei ha dato la propria versione dei fatti, anche oggi in un lungo esame, ha confermato tutte e dichiarazioni che, ci teniamo a dirlo, ha detto in maniera coerente fin dall’11 marzo".

La strategia difensiva della donna punta a  dimostrare che la relazione sessuale con il giovane ci fu quando lui aveva più di 14 anni, dal momento che sotto questa soglia di età la legge non ammette che vi possa essere consenso a causa dell'immaturità psicologica di soggetti tanto giovani. Per l'accusa invece i rapporti sessuali con l'allievo avrebbero avuto inizio quando il ragazzo aveva appena 13 anni.

I giudici hanno deciso di liquidare, almeno per il momento, la questione sull'incostituzionalità sollevata dagli avvocati della donna. I legali nell'udienza dello scorso dicembre, avevano presentato una memoria sostenendo che l'attuale legge sul sesso consenziente per gli adolescenti, anche sotto i 14 anni, è antiquata e da rivedere perché inadeguata alla maturità dei ragazzi di oggi. Il giudice ha "congelato" la questione rinviandola al termine della fase dibattimentale, che comprende sia l'interrogatorio di ieri che la perizia del professor Renato Ariatti sulla capacità o meno di intendere e di volere della donna nel periodo della relazione con lo studente. Fondamentale poi sarà l'interrogatorio a cui verrà sottoposto il ragazzo il prossimo 17 febbraio.

Per quanto concerne il marito, la difesa sostiene che l'uomo ha confermato la sua versione "di un marito, di un padre che ha ritenuto con le sue certezze di rimanere accanto alla moglie, di assumersi la paternità di questo figlio in quanto comunque prove contrarie non ve ne erano".

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