Poste italiane, uffici chiusi il 4 novembre per lo sciopero contro la privatizzazione

"Fermare la privatizzazione di Poste Italiane per difendere il nostro futuro". Uno sciopero contro la privatizzazione di Poste Italiane, che potrebbe portare a tagli del personale in tutto il territorio italiano. Questo è il motivo per cui domani gli uffici postali sparsi nel Belpaese. La preoccupazione principale dei sindacati si concentra principalmente "sui rischi di una ulteriore privatizzazione di Poste Italiane e sulle conseguenti ricadute occupazionali: sono a rischio almeno 20.000 posti di lavoro sia nel settore postale che nel finanziario". Così, per manifestare le proprie ragioni, le segreterie nazionali dei sindacati SlpCisl, SlcCgil, FailpCisale, ConfasaslCom e UglCom hanno indetto per l'intera giornata di domani, 4 novembre, una giornata di sciopero e una manifestazione in ogni regione italiana, che potrebbero provocare numerosi disagi ai clienti della controllata del Ministero dell'economia, con sportelli chiusi e rallentamenti nella consegna di posta e pacchi.
Secondo i sindacati di categoria, il piano di privatizzazione al vaglio della società avrebbe "il solo fine di fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per ‘lenire' il debito pubblico, ma che non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull'intero territorio. Già ora si assiste ai reiterati interventi di chiusura degli Uffici Postali nelle zone più disagiate e al recapito della corrispondenza a giorni alterni, scelta contestata recentemente dal Parlamento Europeo, compromettendo qualità del servizio offerto e la garanzia del servizio universale".