Pm punita per le frasi su Garko, Csm le dà ragione: “Provvedimento non conforme”

Lieto fine per Barbara Bresci, la pm di Imperia suo malgrado finita al centro delle cronache lo scorso febbraio a causa di alcune frasi scritte su una bacheca privata di Facebook in cui commentava con alcune amiche la bellezza dell’attore Gabriel Garko. Per quelle frasi il procuratore capo Giuseppe Geremia le aveva tolto l’inchiesta sull’incendio di una villa a Sanremo in cui una donna era morta e l’attore, in quei giorni impegnato al Festival, era rimasto leggermente ferito. La magistrato aveva partecipato ai sopralluoghi nella villetta e stava seguendo gli sviluppi dell’indagine: l’attore era persona coinvolta nell’indagine ma ciò non avrebbe impedito alla pm di parlare di lui su Facebook. “Ma davvero è così bello?”, le chiedeva l’amica. “Sì”, rispondeva lei, “È tanta roba anche se acciaccato e in pigiama”.
Provvedimento di revoca non rientra nei casi tassativi previsti dalla legge – Ora il Csm le ha dato ragione: il provvedimento firmato dal capo della Procura di Imperia con cui è stata revocata al pm l’indagine “non è conforme alle previsioni dell’ordinamento”. Il plenum ha approvato la delibera presentata dalla Settima Commissione: nel documento, di cui è stato relatore il togato di Area Antonello Ardituro, si evidenzia che il provvedimento di revoca “anche se motivato da comprensibili preoccupazioni del dirigente”, non rientra “nei casi tassativi previsti dalla legge”. La condotta del pm Bresci “pur valutabile sotto il profilo della correttezza e del canone di riservatezza”, non ha “inciso in alcun modo sul concreto andamento delle attività procedimentali”.