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“Più felici si lavora meglio, vi spieghiamo perché serve la settimana lavorativa di 4 giorni”

“Offrire un salario competitivo oggi non basta, bisogna iniziare a offrire ai lavoratori una vita migliore”, così Julian Siravo per conto di 4DayWeek spiega come nasce il progetto della settimana lavorativa 4 giorni che sempre più paesi stanno adottando.
A cura di Chiara Ammendola
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Sempre più paesi e aziende stanno scegliendo di aderire all'esperimento della settimana lavorativa di quattro giorni lanciato dall'associazione no profit 4 Day Week Global. Per un certo periodo di tempo, i dipendenti delle aziende, che su base volontaria decidono di partecipare al progetto, diminuiscono le proprie ore di lavoro che sono distribuite su massimo quattro giorni a settimana. Il tutto senza subire un taglio dello stipendio.

Un esperimento nato prima della pandemia per andare incontro alle esigenze delle aziende e soprattutto dei lavoratori come spiega a Fanpage.it Julian Siravo, di Autonomy, ente di ricerca indipendente, per conto di 4DW: “Offrire un salario competitivo oggi non basta, bisogna iniziare a offrire ai lavoratori una vita migliore. Più ore e più giorni in ufficio non rappresentano maggiore produttività: questa equivalenza non esiste, non è mai stata dimostrata. Gli esperimenti fatti finora nei diversi paesi ci hanno dimostrato che la produttività nelle aziende che hanno aderito al progetto non è mai scesa, anzi in alcuni casi è salita, perché dei lavoratori più felici lavorano meglio”.

Come gestite il progetto 4dayweek? 
Quello in corso nel Regno Unito coinvolge 70 aziende e 3.000 dipendenti, noi li seguiamo con una serie di workshop e, insieme ai ricercatori di Cambridge e Boston, ci occupiamo di analizzare i risultati, valutare la produttività e condurre le interviste sia con i dipendenti che con i diversi livelli del management. Le interviste si tengono all'inizio, a metà e alla fine dei sei mesi del progetto. Oltre a queste interviste i ricercatori avranno dati sulla produttività forniti da ogni compagnia.

Come nasce l'esigenza di un esperimento del genere? 
È un progetto a cui stiamo lavorando da tempo, da prima della pandemia e che nasce perché sono cambiate le esigenze dei lavoratori e quindi le aziende hanno la necessità di capire come non far scappare i propri dipendenti. Oggi offrire un salario competitivo non basta, bisogna iniziare a offrire una vita migliore ai lavoratori.

Durante la pandemia è cresciuta una cultura del rifiuto del lavoro. Ti faccio un esempio: ci sono molti settori che pagavano poco e avevano orari più lunghi che hanno avuto e stanno avendo difficoltà a trovare lavoratori.

Si può adottare la settimana lavorativa corta? 
Il primo settore a dover essere coinvolto è quello pubblico che dovrebbe essere pioniere in questo. La svolta può arrivare solo se nel pubblico adotti la settimana di quattro giorni. Quello del Regno Unito è di fatto l'esperimento più grande fatto finora che quindi ci porterà i risultati più importanti, tali da far sì che la 4DW diventi pratica comune.

Perché un'azienda dovrebbe adottare la settimana lavorativa di 4 giorni? 
Le ricerche hanno dimostrato finora che la produttività delle aziende che l'hanno adottata non è mai scesa, anzi in alcuni casi è salita, perché dei lavoratori più felici lavorano meglio. Una delle aziende che ha avuto dimostrazione di questo assunto è la Microsoft.

Cambiare l'organizzazione per un'azienda ovviamente non è una cosa semplice ma si tratta di cambiamenti attuabili, di riassestamenti che non causerebbero problemi di alcun tipo. In più quello che abbiamo visto è che i lavoratori, avendo interesse a vedere funzionare questo tipo di organizzazione, sono i primi a impegnarsi per renderla efficiente.

Siamo quindi stati educati a una cultura sbagliata del lavoro
Certo, la cultura per cui sei educato a far vedere che resti di più al lavoro e quindi lavori di più. È assolutamente una questione culturale. La giornata lavorativa di quattro giorni è un'occasione per pensare a quante ore si passano al lavoro e se si ha effettivamente bisogno di passare tutte quelle ore in ufficio. Più ore non rappresentano maggiore produttività: questa equivalenza non esiste, non è mai stata dimostrata.

Quali sono i paesi che finora hanno aderito al progetto?
Uno dei primi a sperimentare la settimana lavorativa è stato il governo regionale di Valencia, collaboriamo moltissimo con i sindacati islandesi con i quali abbiamo steso il report che per primo ha fornito dei dati utili alla 4dayweek, stiamo parlando col governo gallese e con quello scozzese che sono piuttosto interessati. Il governo britannico è meno interessato ma noi stiamo cercando di rendere la cosa egemonica.

L'esperimento più riuscito è quello islandese. Le aziende partecipanti hanno poi adottato la 4DW in via definitiva?
Sì. Dopo il pilota in Islanda i sindacati si sono messi d'accordo innanzitutto per mantenere la 4DW per i partecipanti e poi per produrre nuovi accordi e meccanismi di negoziazione tali da consentire all'86 per cento della forza lavoro islandese di passare alla settimana corta.

In Italia si potrebbe applicare una settimana lavorativa di 4 giorni?
Assolutamente sì. C'è stato un momento in cui la fu anche proposta ma non se n'è mai fatto nulla. La settimana lavorativa corta si può fare sempre: non c'è una formula che vada bene per tutti, ma ognuno può trovare quella più adatta alle proprie esigenze.

Un'azienda che decide di adottare la settimana corta dovrebbe implementare il proprio personale?
In alcuni casi sì, ma non nella maggioranza. In quei casi ci vorrà più investimento in salari ma questo non avrà un effetto drastico sui profitti delle aziende – in particolare quelle grandi. A dicembre 2020 abbiamo fatto uno studio che proiettava un ‘worst case scenario' per le aziende inglesi e abbiamo trovato che in generale le aziende possono permettersi di assumere più personale senza registrare perdite.

L'obiettivo di questo esperimento qual è? 
Capire come meglio implementare una settimana lavorativa breve in diversi settori dell'economia e produrre strategie mirate a ognuno. Vogliamo collezionare la maggior parte dei dati così da avere una tesi che possa supportare l'adozione della 4DW. E mi preme dire una cosa: noi non abbiamo contattato le aziende che hanno aderito al progetto, sono state loro a voler partecipare e questo indica che sono le prime a voler cambiare qualcosa.

C'è bisogno di un cambiamento nella cultura lavorativa
L'unico paese in cui si lavora più che in Inghilterra è la Grecia, l'Italia è anche tra i paesi in cui si lavora molto. E la Grecia è la dimostrazione di quello che dicevamo prima, che più ore lavorative non rappresentano una economia produttiva. Però questo è un problema culturale, particolarmente sofferto in paesi in cui c'è il cosiddetto "complesso del lavativo", in cui si ha sempre la sensazione di non lavorare abbastanza. La Grecia è uno di quei paesi in cui tutti pensano di non lavorare abbastanza, e infatti è uno dei paesi in cui si lavora di più. Ma l'economia del paese non rispecchia questo assunto.

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