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Piemonte, il motto degli squadristi fascisti sulla pagina dell’ultimo uomo nominato da Cirio

“Belli come la vita, neri come la morte” è il motto scelto da Andrea Morando, fresco di nomina alla guida dell’Ipla, Istituto piemontese per le piante da legno e l’ambiente. Il motto era usato dalle Brigate Nere, cioè da squadristi fascisti che tra il 1944 e il 1945 seminarono il terrore macchiandosi di molti crimini di guerra.
A cura di Davide Falcioni
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"Belli come la vita, neri come la morte". Chi crede sia una frase innocua sbaglia di grosso. Si tratta infatti del motto delle Brigate Nere, il corpo paramilitare fascista della Repubblica Sociale Italiana che tra il 1944 e il 1945 si rese protagonista di crimini di guerra e atrocità, e a sceglierlo – come descrizione sul suo profilo Facebook – è stato Andrea Morando, il nuovo amministratore unico dell'Ipla, Istituto piemontese per le piante da legno e l’ambiente, ente ai cui vertici è stato messo dalla giunta regionale di centrodestra guidata da Alberto Cirio. Morando – investito dall'ennesima polemica su un amministratore pubblico nostalgico del regime fascista – ha commentato: "È una cosa di vecchia data che non son nemmeno sicuro di aver inserito io – dice – non fa capo a nessun orientamento politico o volontà di comportamento personale o professionale. Ben lungi da me riconoscermi in quei valori". Morando, che dovrebbe diventare ufficialmente amministratore unico di Ipla dopo la seduta di approvazione del bilancio dell’ente del 5 marzo, ha aggiunto di essere pronto a cancellare la scritta “per evitare fraintendimenti. Controllerò – chiarisce – anche i post del passato, per escludere che ci siano altre frasi che possano essere male interpretate”.

Non è la prima volta che l’amministrazione Cirio deve fare i conti con nostalgici di estrema destra. Anche un collaboratore dell’assessore Caucino aveva pubblicato sui social una sua fotografia di fronte alla tomba di Benito Mussolini e Luigi Songa, scelto per guidare l’Atc di Novara, aveva arredato il suo ufficio con libri e cimeli vari sul duce.

La minoranza non ha tardato a contestare l'ennesimo episodio: “Non so se ci rendiamo conto: nel mio quartiere proprio ieri si è verificato l'ennesimo caso di scritte antisemite e naziste sulla porta della figlia di un partigiano; Eurispes ci dice che più del 15% della popolazione nega o minimizza la Shoah (prima era il 2%); la scorsa settimana abbiamo chiesto le dimissioni a un nominato di Fratelli d'Italia che espone busti di Mussolini e si rivendica fascista; abbiamo denunciato il fatto che la destra (con i soldi nostri) regala 6mila euro a una casa editrice legata a doppio filo con il neofascismo, che divulga un prodotto editoriale colmo di errori e falsi storici. Ora questa: a campeggiare sulla pagina di Morando, neopresidente dell'istituto Ipla, è lo slogan ‘Belli come la vita – Neri come la morte’ coniato dalle Brigate nere, il corpo paramilitare fascista che si macchiò di crimini di guerra e atrocità. Ma basta! Dovete vergognarvi e lei, caro Presidente Cirio, si prenda la responsabilità delle nomine che fa e che ha fatto. O è molto distratto, o è pienamente complice di questo quotidiano supporto a persone vicine ad ambienti di estrema destra o dichiaratamente fasciste. Non dobbiamo ricordarle il valore dell'antifascismo per il nostro Paese e per la nostra Regione. Noi vorremmo parlare di altro e non rincorrere, tutti i giorni, le uscite inqualificabili e le nomine vergognose della sua Giunta”, ha dichiarato Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in consiglio regionale.

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