Picchia figli e compagna e li costringe a confezionare la droga: arrestato

Alla figlia aveva sferrato un pugno spaccandole un dente “perché stava troppo al telefono” con un’amichetta e a un altro dei suoi bambini aveva portato via la catenina con un ciondolino d’oro che gli avevano regalato per il compleanno i compagni di scuola pur di comprarsi la droga: sono solo due degli episodi che hanno avuto come protagonista un 34enne disoccupato bosniaco arrestato dalla polizia nella provincia di Milano. Un uomo che, da quanto ricostruito, umiliava, maltrattava e picchiava sistematicamente la convivente e i loro tre bambini di 7, 12 e 13 anni. E che inoltre costringeva i figli a preparare in casa le dosi di cocaina, hashish e marijuana che lui andava poi a spacciare. Il padre-orco, con problemi di droga e alcol, è finito in carcere dopo un'indagine degli investigatori del commissariato di Rho con l'accusa di atti persecutori continuati, violazione degli obblighi di assistenza famigliare, maltrattamenti in famiglia e su minori, estorsione e rapina. Da quanto ricostruito, l’uomo finito in manette obbligava la compagna a consegnargli il suo stipendio di assistente sanitaria andando direttamente a prenderlo alla fine del mese fuori dalla casa di riposo dove la 33enne croata è impiegata.
I maltrattamenti subiti dalla donna e dai suoi figli
Le indagini sono scattate nel maggio scorso da una segnalazione dei servizi sociali del Comune di Rho che seguivano la famiglia e sono durate circa un mese. Tempo che gli agenti hanno utilizzato soprattutto per tentare di convincere la donna e i bimbi a fidarsi e vincere il terrore per quel padre padrone. Il clima che si respirava era tale da aver reso muti anche i vicini di casa che in più di un'occasione avevano aiutato la donna, e i parenti di lui, tutti spaventati dai continui e violentissimi scatti d'ira del 34enne. Il dirigente del Commissariato è però riuscito a convincere la donna a incontrarlo in modo riservato per poi procedere d'ufficio grazie anche alla tempestività di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dal Pm Luisa Baima Bollone e disposta dal Gip Donatella Banci Buonamici.
L’arresto del 34enne bosniaco
Raccolte tutte le prove necessarie, il 28 maggio scorso gli agenti hanno portato in una comunità protetta la donna e i suoi figli e quando l'uomo è tornato a casa e non ha trovato nessuno è corso negli uffici dei servizi sociali in Comune. Qui l’uomo ha aggredito gli impiegati e i poliziotti intervenuti che l’hanno bloccato a fatica. Così nei suoi confronti è scattato l'arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e, dato che il bosniaco era irregolare sul territorio italiano (malgrado sia nato nel Milanese), è stato accompagnato nel primo Cie disponile, dove il 26 giugno scorso gli è stato notificato il provvedimento di custodia cautelare emesso dal Tribunale di Milano. L’uomo è quindi stato portato in carcere in attesa dell'udienza per l'espulsione dal nostro Paese mentre la sua famiglia ha potuto rientrare in casa.