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Piacenza, segregata e isolata dal mondo dagli uomini di casa per impedirle di vivere all’occidentale

Per la donna, sottoposta di continuo alle vessazioni dei parenti, è scattato il cosiddetto “codice rosso” ed è stato deciso il suo trasferimento in una struttura protetta. Per il marito e altri due maschi che gravitano nella famiglia, invece, è scattata la denuncia per il reato di sequestro di persona.
A cura di Antonio Palma
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Rinchiusa nell’abitazione dagli uomini di casa e letteralmente segregata per impedirle di vestire e vivere all’occidentale. È il calvario di cui è stata vittima per mesi una giovane straniera residente a Piacenza, infine salvata dagli agenti della polizia di stato che l’hanno allontanata dai suoi persecutori e ricollocata in una struttura protetta. È stata lei stessa a trovare il coraggio di chiedere aiuto ai poliziotti nonostante le minacce ma fondamentale per salvarla è stato l’intervento di alcuni vicini che hanno segnalato possibili violenze domestiche in quella casa facendo scattare l’intervento della Questura di Piacenza. Solo quando i poliziotti hanno bussato alla porta di casa per accertare i fatti la donna ha capito che quella poteva essere la sua salvezza e ha raccontata tutto agli agenti.

La donna, una trentenne di origine mediorientale, sarebbe stata costretta per mesi a restare chiusa in casa dal marito e da altri maschi della famiglia, parenti dell’uomo. Secondo il suo racconto, consorte e parenti pretendevano da lei un comportamento ferreo e rispettoso delle più rigide regole islamiche sia per quanto riguarda l'abbigliamento che i comportamenti e per questo erano arrivati a impedirle di uscire, persino per poter scambiare quattro chiacchiere con i vicini. Proprio questi ultimi, che conoscevano in parte la sua storia, sono intervenuti quando hanno udito le urla dell'ennesima lite con il marito, chiamando la polizia.

Per la donna, sottoposta di continuo alle vessazioni dei parenti, quindi è scattato il cosiddetto "codice rosso" antiviolenza che permette di intervenire immediatamente per evitare il reiterarsi di maltrattamenti ed è stato deciso il suo trasferimento in una struttura protetta. Per il marito e altri due maschi che gravitano nella famiglia, invece, è scattata la denuncia per il reato di sequestro di persona.

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