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Perugia, due minorenni arrestati per bullismo: pugni e sigarette spente sul collo della vittima

Due ragazzi ancora minorenni sono stati tratti in arresto e inviati in una comunità per le gravi umiliazioni e violenze inflitte a un loro compagno di classe: la vittima veniva picchiata con pugni e calci, in alcuni casi gli erano state spente delle sigarette sul collo. La denuncia è stata sporta dai suoi compagni di classe.
A cura di Davide Falcioni
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Pugno duro a Perugia contro episodi di bullismo. Due ragazzi ancora minorenni sono stati tratti in arresto e inviati in una comunità per le gravi umiliazioni e violenze inflitte a un loro compagno di classe: uno dei due era già sottoposto al provvedimento restrittivo per fatti analoghi commessi in passato. Entrambi sono ritenuti responsabili di abusi sia fisici che psicologici commessi sia tra le mura scolastiche che all'esterno.

Stando a quanto accertato la vittima era costantemente sottoposta a insulti, ingiurie, percosse, pugni alla schiena, persino a sigarette spente sul collo. La vita del giovane si era trasformata in un autentico incubo. Il ragazzo aveva continue crisi di pianto e – nel tentativo di evitare le umiliazioni – si è visto costretto a cambiare le proprie abitudini rinunciando a spostarsi tra i padiglioni della scuola ed evitando persino  di andare in bagno per non imbattersi nei bulli. Notando la gravità della situazione i compagni di classe della vittima hanno deciso di sottoscrivere un esposto e inviarlo alla Direzione scolastica, che lo ha trasmesso alla Questura di Perugia.

Gli inquirenti della Squadra mobile, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dell'Umbria, ha avviato immediatamente le indagini del caso che hanno consentito di ricostruire "un inquietante quadro di protratte condotte vessatorie" e di individuare i responsabili delle violenze, ovvero i due minori. Citando gravi indizi di atti persecutori, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura cautelare del collocamento in una comunità. Uno dei due bulli era stato già arrestato alcuni giorni prima perché ritenuto gravemente indiziato di avere sottoposto a violenze altri ragazzi; nei loro confronti avrebbe commesso persino rapine ed estorsioni.

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