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Perché Nicola è stato trovato a 3 km da casa, il padre: “Si è perso col buio e ha sbagliato strada”

Leonardo, il padre di Nicola Tanturli, il bambino che si è allontanato da casa lunedì sera ed è stato ritrovato dopo due giorni, è convinto che il piccolo “si sia perso a un certo punto col buio e abbia sbagliato strada, scendendo per il paese invece di salire verso casa”.
A cura di Davide Falcioni
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Come ha fatto il piccolo Nicola Tanturli a perdersi lunedì sera e a percorrere – da solo – gli oltre 4 chilometri fino al punto in cui mercoledì mattina è stato ritrovato da Giuseppe Di Tommaso, un giornalista di La Vita in Diretta? È la domanda che ci si sta facendo ormai da quattro giorni e una risposta certa molto probabilmente non arriverà mai, vista la tenerissima età del bambino. Si procede dunque a ipotesi e quella di Leonardo, suo padre, è che il piccolo "si sia perso a un certo punto col buio e abbia sbagliato strada, scendendo per il paese invece di salire verso casa". Intervistato da "Quarto Grado" l'uomo ha aggiunto. "Noi l'abbiamo cercato da subito, appena ce ne siamo accorti, allargando di un centinaio di metri il raggio intorno alla casa. Dapprima solo io e la mamma, la mia compagna, poi, dall'alba, abbiamo coinvolto anche i vicini", continua Tanturli, sottolineando come il figlio fosse abituato a camminare tra la natura. "Cammina con noi, cammina da mesi. La cosa nuova è che è riuscito ad aprirsi la porta da pochissimi giorni, quindi noi non ci eravamo ancora tarati".

L'ipotesi: Nicola si è allontanato perché spaventato dagli elicotteri

Poche ore dopo il ritrovamento Stefano Rinaldelli, presidente del soccorso alpino speleologico toscano nonché uno degli uomini che hanno estratto Nicola dalla scarpata in cui è stato trovato, ha avanzato una tesi simile a quella di Leonardo Tanturli: "Avevamo concentrato le ricerche in un'area molto circoscritta vicina alla sua abitazione perché non pensavamo che potesse fare tutta questa strada. Il bimbo era abituato a stare nella natura, può darsi che sentire i rumori degli elicotteri e dei mezzi di soccorso l'abbia allontanato ancora di più". Dopo un iniziale allontanamento, quindi, il piccolo potrebbe essersi spinto a chilometri di distanza dalla sua abitazione a causa del caos generato dall'impiego di numerosi mezzi di soccorso, compresi elicotteri e droni.

Nessuna responsabilità penale per i genitori

Nel frattempo la Procura di Firenze ha fatto sapere che non si profilano responsabilità penali per i genitori del piccolo Nicola Tanturli. In base a quanto emerso, gli atti delle verifiche fatte dai carabinieri non sarebbero ancora stati completamente trasmessi in Procura ma dalle stesse verifiche non emergono comportamenti penalmente rilevanti a carico della coppia. La ricostruzione della vicenda fatta dalla mamma e dal papà del bambino è stata ritenuta veritiera e, dove possibile, è stata anche riscontrata.

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