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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Perché l’impronta vicino al corpo di Chiara Poggi attribuita a Sempio è così importante per le indagini

Nel nuove filone di indagini sul delitto di Garlasco l’impronta (non insanguinata) di Andrea Sempio, trovata sulla parete destra delle scale su cui era stato trovato il corpo di Chiara Poggi, è giudicata importantissima. Perché investigatori e inquirenti si stanno concentrando su questa impronta?
A cura di Giorgia Venturini
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Su cosa indaga nel dettaglio la Procura di Pavia – che per la terza volta ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio – non è dato a sapersi. O meglio, sui nuovi accertamenti sul delitto di Garlasco stanno uscendo solo poche rivelazioni. Dopotutto bisogna tenere in considerazione che inquirenti e investigatori sono ritornati sul caso non solo pochi mesi fa, ma dal 2023. Questo vuol dire che per circa due anni sono stati in silenzio.

La più grande rivelazione da parte della Procura è arrivata il giorno degli interrogatori ad Andrea Sempio (attuale indagato), Alberto Stasi (unico condannato in via definitiva) e Marco Poggi lo scorso 20 maggio. Il primo non si è presentato davanti ai pm mentre gli altri hanno risposto a tutte le domande di pm e carabinieri. Quello stesso giorno è uscita – in una esclusiva del Tg1 – che la Procura, tramite un'ultimissima perizia dattiloscopica, avrebbe associato un'impronta trovata vicino al cadavere di Chiara Poggi all'indagato. Quella stessa impronta era stata repertata nel 2007, i giorni successivi il delitto, dai carabinieri del Ris di Parma ed era entrata nella loro relazione: allora però non era stata attribuita a nessuno perché considerata irrilevante alle indagini dal momento che si tratterebbe di una strisciata e dal fatto che era stata trovata sulla parete destra delle scale (dove si trovava il cadavere) e su cui erano state trovare le impronte anche di alcuni carabinieri e del fratello Marco Poggi. Oggi questa impronta assume importanza tutt'altro che secondaria in questo nuovo filone di indagini.

In una nota stampa del 21 maggio la Procura di Pavia, con a capo il procuratore Fabio Napoleone, aveva spiegato: "L'impronta 33, evidenziata mediante l'impiego delle ninidrina, è stata lasciata dal palmo destro di Sempio Andrea, per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche". Ma l'impronta è così importante solo perché si trovava vicino al corpo di Chiara Poggi? No, non solo. Stando a fonti investigative di Fanpage.it, questa impronta di Sempio assume rilevanza nelle indagini perché quella scala non conduce a una taverna bensì a una specie di cantina. Insomma un posto poco frequentato della casa se non proprio dalla famiglia.

Riavvolgiamo il nastro. Che ci siano impronte di Andrea Sempio nella villetta di Garlasco non stupirebbe gli investigatori dal momento che l'indagato nel 2007 era già amico di Marco Poggi e spesso, soprattutto il weekend, si trovavano nella villetta a giocare ai video giochi o al pc, come dichiarato anche dagli stessi protagonisti. A sorprendere gli investigatori però sarebbe il fatto che quell'impronta è stata trovata in un luogo solitamente non frequentato dagli amici di Marco Poggi. Non solo: da alcuni accertamenti sarebbe emerso inoltre che Andrea Sempio non era tra gli amici che più entravano e uscivano da casa Poggi. Ecco quindi i dubbi degli investigatori.

L'attenzione sull'impronta riaprirebbe così le domande su che tipo di amicizia c'era tra Marco Poggi e Andrea Sempio. I due parlerebbero di un'amicizia stretta, tanto che Sempio infatti ha sempre detto di essere andato ovunque in quella casa. Nell'interrogatorio a Marco Poggi dei giorni scorsi però non sarebbero emersi dettagli utili: anche perché – stando a fonti di Fanpage.it – lui non sarebbe stato in grado di rispondere a domande sul suo amico solitamente note a chi ha un legame davvero stretto. Gli accertamenti intanto stanno andando avanti e saranno le indagini a svelare qualsiasi dubbio. Al momento su questa impronta le certezze sono principalmente due e non inchioderebbero l'indagato: l'impronta di Andrea Sempio non era insanguinata e sarà difficilissimo – se non impossibile – capire se questa impronta era stata lasciata durante il delitto o molti mesi prima.

Da non dimenticare che nel 2017 erano state già archiviate le indagini su Andrea Sempio. Allora il fascicolo fu un mano all'ex procuratore di Pavia Mario Venditti. In una nota del suo legale di oggi 24 maggio ricorda che dispose "nuove indagini, all'esito delle quali ritenne di chiedere l'archiviazione della ipotesi investigativa, attesa la inservibilità e infruttuosità della prova scientifica dedotta, attestata dai consulenti del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri e valutate gli esiti delle successive indagini tempestivamente disposte". Allora la prova scientifica fu inservibile quindi chiese e ottenne l'archiviazione. Oggi non resta che attendere la decisione di questi nuovi magistrati e giudici.

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