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Per l’Antimafia “la criminalità condiziona irreversibilmente il settore del gioco pubblico d’azzardo”

Secondo una relazione della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul fenomeno delle Mafie “Da molteplici indagini emerge chiaramente che l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore gioco, anche pubblico, avviene con modalità differenti”.
A cura di Davide Falcioni
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Negli ultimi anni il settore del gioco d'azzardo è letteralmente esploso in Italia e non solo. Su oltre 29 milioni di conti gioco per l’online attivi in Europa a fine 2021, ben 9 milioni erano riconducibili al nostro Paese. Un boom che, in assenza di un quadro normativo adeguato, ha comportato danni sanitari e sociali pesanti per tantissimi cittadini: secondo l’Istituto Superiore di Sanità in Italia vi sono 1,5 milioni di giocatori "problematici", 1,4 milioni di giocatori considerati "a rischio moderato" e due milioni di giocatori "a basso rischio".

Cifre enormi che non potevano che rappresentare un fattore d'attrazione per la criminalità organizzata, sempre presente dove circolano enormi capitali. Per questa ragione la Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul fenomeno delle Mafie ha deciso di affrontare il fenomeno stilando, lo scorso settembre, una lunga relazione di 166 pagine. A coordinare i lavori il senatore Giovanni Endrizzi: "L’attività istruttoria – si legge nella premessa – verteva sull’impatto che il gioco d’azzardo – tanto nelle modalità di svolgimento nella illegalità quanto in quelle su concessione dello Stato – provoca sulla generale questione criminale e sulla specifica evoluzione dell’associazionismo di tipo mafioso".

Che le infiltrazioni ci siano è stato accertato nel corso delle 22 riunioni condotte dalla Commissione, nelle quali sono stati auditi esponenti della magistratura e delle forze dell’ordine, i vertici della Banca d’Italia e dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli, i soggetti appartenenti al settore dell’offerta autorizzata, nonché rappresentanti del terzo settore.

Spiega la Commissione d'Inchiesta: "Da molteplici indagini emerge chiaramente che l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore gioco, anche pubblico, avviene con modalità differenti che si sono evolute nel tempo, adeguandosi in ultimo alle nuove tecnologie ed all’avvento dei giochi online. In una delle sue più recenti relazioni, la Direzione nazionale antimafia delinea un quadro oltremodo preoccupante: ‘La criminalità investe nel gioco, sia per percepire rapidamente guadagni consistenti, soprattutto se le regole vengono alterate per azzerare le possibilità di vincita dei giocatori o per abbattere l’entità dei prelievi erariali, sia per riciclare capitali illecitamente acquisiti con le estorsioni, il traffico di sostanze stupefacenti, e quant’altro'".

La criminalità oggi – sostiene la Commissione Parlamentare – condiziona irreversibilmente il settore del gioco pubblico d’azzardo e di conseguenza condiziona lo Stato italiano".

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