Paziente non aveva speranza di guarigione, medici le asportano tumore di 15 chili con intervento record

Intervento chirurgico da record quello avvenuto nei giorni scorsi al Centro di riferimento oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone. A una pazienza a cui non era stata prospettata nessuna speranza di guarigione, è stata asportata una massa tumorale di oltre 15 kg che occupava interamente l'addome causandole sintomi come dolore, gonfiore, difficoltà e digestive e comprensione degli organi vicini che le avevano reso la vita un inferno
Quello che aveva colpito la paziente è un tipo di tumore rarissimo: in letteratura sono descritti non più di 20 casi al mondo, nessuno dei quali di queste dimensioni. A rendere le cose ancora più complicate la presenza di oltre 16 litri di liquido all'interno della cavità addominale che i chirurghi hanno dovuto rimuovere.
"Gli accertamenti preoperatori indicavano la presenza di un quadro ai limiti dell’operabilità ma abbiamo accettato la sfida e questo ci ha ripagati: la massa, infatti, è risultata completamente asportabile, addirittura senza dover sacrificare altri organi" ha spiegato il dottor Claudio Belluco, direttore facente funzioni della Chirurgia Oncologica Generale del Centro medico di Aviano.

L'operazione, condotta dall'equipe di chirurgia oncologica generale con il team dell'anestesia e rianimazione, è stata completata con successo venerdì scorso con l'asportazione completa di un liposarcoma addominale dalle dimensioni di più di 40 centimetri. Come spiegano dall'ospedale, "la massa originava dal grande omento, una piega del peritoneo che scende come un grembiule dallo stomaco e copre gran parte degli organi addominali".
"La rarità di questo tipo di tumori impone una divulgazione scientifica del caso, poiché questa esperienza potrà risultare utile anche per il trattamento di altri pazienti con quadri clinici simili" ha spiegato il dottor Belluco, aggiungendo: "Dal punto di vista umano, la drammaticità della situazione ha coinvolto emotivamente tutto il personale del nostro Istituto, che voglio ringraziare pubblicamente: il gioco di squadra si è rivelato fondamentale per la riuscita dell’intervento”.