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Paura Coronavirus in Vaticano: tampone per Papa Francesco, controlli serrati per Ratzinger

Il pontefice ha una tosse persistente ed è stato costretto a rinunciare agli esercizi spirituali quaresimali ad Ariccia, ma è escluso che abbia una malattia seria. Controlli più approfonditi anche sul pontefice emerito, che però esce sempre meno e dunque è meno incline ad un possibile contagio. Il Vaticano si è affidato al Ministero della Salute italiano.
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La paura del Coronavirus è arrivata anche in Vaticano: a papa Francesco (83 anni) ed il papa emerito Benedetto XVI (92), da quanto si apprende da fonti confidenziali oltretevere, sarebbe stato applicato un protocollo sanitario più rigido per evitare che si ammalino della nuova forma influenzale che sta mietendo vite in tutto il mondo. Semplici precauzioni ovviamente: i due Papi sono in condizioni di salute “normali” per due uomini della loro età, considerando anche gli acciacchi di stagione.

Francesco, in particolare, è da giorni vittima di tosse persistente: per lui solo una banale influenza probabilmente, ma pare che il pontefice sia comunque stato sottoposto al tampone per il Coronavirus, risultato negativo. Su questo la Sente Sede non conferma, né smentisce, come capita spesso per questioni così delicate. Il problema di Francesco è che vede moltissima gente ogni giorno e dunque è maggiormente soggetto a malanni. Benedetto XVI, d’altro canto, più si fa anziano meno esce dal monastero “Mater Ecclesiae”, dove vive, e meno gente incontra, dunque è meno soggetto al contatto con altri ed è tenuto maggiormente sotto controllo dallo staff medico che gli è stato assegnato.  Per nessuno dei due, in ogni caso, ci sono motivi di preoccupazione anche se  Francesco ha dovuto, suo malgrado, rinunciare a recarsi insieme ai cardinali della Curia romana ad Ariccia per gli esercizi spirituali organizzati annualmente in occasione della Quaresima.

Negli scorsi giorni sono state rafforzate le misure precauzionali per i fedeli che visitano il Vaticano e per i dipendenti del più piccolo Stato del mondo. Nel dispensario medico sono sempre a disposizione un medico ed un infermiere pronti a mettere in atto protocolli di verifica del Coronavirus, mentre negli uffici sono stati installati dispenser di disinfettante. Tutte le procedure sono state concordate con il Ministero della Salute italiane e con la Regione Lazio a cui dovrebbero essere immediatamente segnalati casi di infezione riscontrati sul territorio della Città del Vaticano.

Le raccomandazioni igieniche del Governo italiano sono state diffuse anche tra chi lavora oltretevere. Il Vaticano ha anche proceduto ad annullare o rinviare alcuni eventi che avrebbero previsto un eccessivo assembramento di persone, ma al momento è fuori discussione la cancellazione delle liturgie quaresimali, a differenza di quanto già accaduto in molte parti d’Italia, soprattutto nella cosiddetta “zona rossa”, cioè nelle regioni del Nord Italia in cui sono stati identificati focolai del virus.

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