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Notizie sulla detenzione di Patrick Zaki in Egitto

Patrick Zaki è cittadino onorario di Bologna: sì all’unanimità del Consiglio Comunale

Il Consiglio Comunale di Bologna ha approvato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki, lo studente egiziano di 29 anni detenuto in Egitto da quasi un anno con accuse che spaziano dalla propaganda sovversiva al terrorismo. Il sindaco Merola: “Battaglia all’altezza della tradizione di questa città”.
A cura di Davide Falcioni
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Il Consiglio Comunale di Bologna ha approvato all'unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki, lo studente egiziano di 29 anni detenuto in Egitto da quasi un anno con accuse che spaziano dalla propaganda sovversiva al terrorismo. Il riconoscimento – che dimostra ancora una volta la vicinanza del capoluogo emiliano allo studente – è arrivato nella giornata di oggi e secondo il sindaco Virginio Merola rappresenta un importante segnale, "all'altezza della tradizione della nostra città".

Patrick George Zaki – 29 anni – viveva da tempo a Bologna dove frequentava il master europeo Gemma in studi di genere fino. Lo scorso 7 febbraio, atterrato al Cairo per una breve vacanza in famiglia, è stato arrestato, torturato secondo i suoi legali, e da allora è nel calvario di continui rinnovi della custodia cautelare nonostante una mobilitazione internazionale incessante in suo favore. Le sue ultime parole, dal carcere di Tora, in una lettera consegnata alla famiglia poco dopo Natale: "Fate sapere che sono qui perché sono un difensore dei diritti umani". Da alcune settimane le sue condizioni, fisiche e soprattutto psicologiche, sarebbero molto peggiorate. Il ricercatore dorme per terra da mesi, soffre di mal di schiena, non riesce a riposare  e chiede soltanto di tornare a studiare e di riabbracciare i propri cari.

Intervistata da Fanpage.it la sorella Marise ha recentemente aggiunto: "Patrick ha chiesto dei medicinali, ma non vuole farsi visitare in carcere". "Vorrebbe il suo medico italiano, del quale si fidava molto. Non si sottopone a visite mediche da mesi e all'inizio teneva duro pensando che il carcere fosse un errore di valutazione, che ci fosse stato uno scambio di persona. Invece volevano arrestare proprio Patrick, il perché non è chiaro".

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