Parma, ordigno esplode durante il disinnesco: grave un 37enne

Grave incidente sul lavoro questa mattina nello stabilimento militare di ripristini e recuperi del munizionamento di Noceto, nella provincia di Parma. Secondo le prime informazioni trapelate, un operaio di trentasette anni è rimasto ferito dopo essere stato investito dall'esplosione di un ordigno bellico che stava trattando. La struttura in cui è avvenuto l’incidente è sede di un impianto di distruzione di esplosivi e residuati bellici. Sul luogo dell'incidente – avvenuto intorno alle 10.30 di lunedì 21 maggio – sono intervenuti i medici del 118, i Vigili del Fuoco e i carabinieri. L'operaio è stato subito portato in elisoccorso all'ospedale Maggiore di Parma dove ora è in osservazione nel reparto di Rianimazione. Nell'incidente, da quanto emerso, l’uomo avrebbe riportato diverse ferite fra cui una grave lesione a un arto. Le sue condizioni sarebbero gravi e la prognosi è riservata.
I sindacati di categoria parlano di “tragedia annunciata” e di eventi che “non sono né una novità né una eccezione all'interno dello stabilimento di Noceto”. I rappresentanti dei lavoratori ricordando di avere “sistematicamente e da tempo denunciato alla direzione la scarsa sicurezza di impianti e delle strutture in cui operano i lavoratori nonché l'inadeguatezza e la carenza di trasparenza delle modalità operative adottate per svolgere lavorazioni di per sé rischiose in quanto in costante contatto con armi ed esplosivi”. “Di fronte alla completa inerzia dell'amministrazione, le organizzazioni sindacali hanno, anche di recente, coinvolto gli organi di controllo nazionali ai quali, a nome dei lavoratori tutti, lo scorso 27 marzo 2018, hanno richiesto uno specifico intervento ispettivo per valutare gli standard di sicurezza presenti nello stabilimento. Peraltro, la maggioranza dei lavoratori in servizio nella sede di Noceto è costituita da personale precario, i cui contratti durano per brevi periodi e vengono rinnovati di volta in volta: questo incidente pone l'ulteriore questione della ormai non più rinviabile loro stabilizzazione”, così ancora in una nota. I sindacati chiedono dunque siano accertate precise responsabilità per l’incidente di lunedì.