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Paradisi fiscali, Anguilla, Dominica e Seychelles via da Black List Ue. Oxfam: “Criteri inefficaci”

Dopo che l’inchiesta dei Pandora Papers ha portato alla luce i conti offshore utilizzati da leader politici, miliardari e vip di tutto il mondo, l’Unione Europea ha aggiornato la lista nera dei Paesi considerati Paradisi Fiscali. Passano in lista grigia Anguilla, Dominica e Seychelles portando così a nove gli stati “canaglia” che non soddisfano le regole di trasparenza fiscale.
A cura di Chiara Ammendola
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All'indomani dello scandalo dei Pandora Papers, l'inchiesta che ha portato alla luce le ricchezze nascoste nei paradisi fiscali di leader mondiali, vip e miliardari, l'Unione Europea ha aggiornato la cosiddetta Black List che contiene i nomi di tutti quei paesi considerati veri e propri paradisi fiscali. Tra le novità la rimozione di tre paesi dalla lista, ovvero le Seychelles e le isole caraibiche Anguilla e Dominica dall'elenco delle giurisdizioni che non cooperano sul piano fiscale: i tre stati ora passeranno nella cosiddetta "lista grigia", composta da chi non rispetta tutti gli standard fiscali internazionali ma è considerato impegnato ad attuare i principi di buona governance. Con questo aggiornamento restano dunque nove i paesi che l'Ue considera paradisi fiscali: Samoa americane, Fiji, Guam, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e TobagoIsole Vergini Us e Vanuatu.

Ma secondo l'Oxfam, confederazione internazionale di ong che si dedicano alla riduzione della povertà globale, i criteri utilizzati dall'Unione Uropea sono scorretti e inefficaci: "Ricordiamo che Anguilla è l’unico paese rimasto con un aliquota fiscale pari a zero – afferma Chiara Putaturo – mentre le Seychelles, preponderanti nelle rivelazioni dei Pandora Papers, posseggono ancora una delle legislazioni bancarie più segrete al mondo, incredibile – esclama – che siano state cancellate". "La lista nera dell'UE dovrebbe penalizzare i paradisi fiscali – continua Putaturo – invece, li lascia fuori dai guai. Mentre l'indagine di Pandora Papers ha fatto saltare il coperchio su come i super-ricchi continuano a utilizzare i paradisi fiscali per evitare di pagare le tasse, alla gente comune viene chiesto di pagare il conto di recupero di Covid-19". Secondo l'eurodeputato di centro sinistra olandese Paul Tang mancano altri "grandi paesi offshore che fanno affari con riciclaggio e evasione delle tasse". Salve in extremis invece la Turchia , sfuggita alla lista nera, inviando in scadenza a Bruxelles una serie di richieste inviate dall'Europa sulla trasparenza fiscale.

L'inchiesta dei Pandora Papers, che richiama i Panama Papers di cinque anni fa, ha portato alla luce un sistema di affari offshore che vede coinvolti alcuni dei nomi più noti a livello internazionale tra politica e miliardari: dalla regina Elisabetta al re di Giordania e Tony Blair, passando per Shakira, Claudia Shiffer e un circolo vicinissimo a Vladimir Putin. In totale, si parla di 35 leader politici, alcuni capi (o ex) di governo come il presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, quello del Cile, Sebastián Piñera, e quello ucraino, Volodymyr Zelensky. Tutti, secondo quanto emerso dall'inchiesta giornalistica dell’ICIJ, l’International Consortium of Investigative Journalists, avrebbero nascosto le loro ricchezze nei paradisi fiscali.

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