Papa Leone XIV chiude alle coppie omosessuali: “La famiglia è fondata sull’unione tra uomo e donna”

"È compito di chi ha responsabilità di governo adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate. Ciò può essere fatto anzitutto investendo sulla famiglia, fondata sull'unione stabile tra uomo e donna, ‘società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società'". Così Papa Leone XIV ricevendo in udienza il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.
Il Santo Padre ha voluto rimarcare non solo il ruolo della famiglia, ma anche che essa va intesa come un'unione tra persone di sesso diverso. Se, dunque, sul tema della pace e dell'ecologia il pontificato di Papa Prevost sembra in linea con quello del suo predecessore Bergoglio, sui diritti civile e le aperture della Chiesa agli omosessuali Leone XIV sembra marcare una netta distanza. Papa Francesco, infatti, aveva spiazzato il mondo intero con quel "Chi sono io per giudicare?" pronunciato il 29 luglio 2013 durante una conferenza stampa in aereo di ritorno dal suo primo viaggio apostolico, la Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro. In quell'occasione Francesco aveva risposto a una domanda sui gay.
Nel 2020 Bergoglio aveva rimarcato il concetto nel docufilm "Francesco" di Evgeny Afineevsky: "Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge di convivenza civile. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo". Nella Chiesa non c’era mai stata un’apertura simile sul tema dell’omosessualità e quel gesto di umiltà da parte di Bergoglio era stato molto apprezzato dalle realtà LGBTQ.
Con Leone XIV si potrebbe ora assistere a un'inversione di rotta, come d'altro canto era emerso anche nei giorni scorsi analizzando sue dichiarazioni passate. La stessa chiusura potrebbe esserci su eutanasia e aborto.
Come ricorda il New York Times, in un discorso ai vescovi del 2012 il cardinale Robert Prevost espresse preoccupazione per l'influenza dei media occidentali e della cultura popolare, accusati di favorire "simpatia per credenze e pratiche in contrasto con il Vangelo". Tra i temi citati, lo "stile di vita omosessuale" e le "famiglie alternative formate da partner dello stesso sesso con figli adottivi".
Durante il suo episcopato a Chiclayo, nel nord-ovest del Perù, Prevost si oppose fermamente a un progetto governativo che mirava a introdurre l’insegnamento del genere nelle scuole pubbliche. "La promozione dell’ideologia di genere è fonte di confusione, perché cerca di creare generi che non esistono", dichiarò alla stampa locale.
Insomma, con Leone XIV la Chiesa Cattolica potrebbe tornare ad assumere posizioni più tradizionalista sui diritti degli omosessuali.